Reggiana e Modena tornano ad affrontarsi in cadetteria dopo ben 32 anni, esattamente dopo che, nella stagione 1992/93, si sfidarono per l’ultima volta nello splendido scenario dello stadio Mirabello.

Cornice di pubblico da Serie A oggi al Città del Tricolore di Reggio Emilia, atmosfera ben più densa di chi la A la gioca per davvero in questo impianto, penalizzando in un solo colpo due tifoserie, entrambe costrette in diversa misura a pagare per la miopia di chi impone la propria forza economica alle logiche di appartenenza e identità territoriale.

Sono quasi 13.500 i presenti per questo derby del Secchia, controtendenza e speranza in un calcio italiano dove per gli stessi interessi economici di cui sopra, ci si ritrova a promuovere persino le seconde squadre con poche decine di spettatori, mentre piazze storiche con folti seguiti sono ostracizzate nel limbo eterno delle categorie inferiori.

La giornata non è delle migliori, con una pioggia dapprima debole ma persistente, che poi diventa copiosa mentre ci sia inoltra verso il finale di partita. La Curva Sud di casa, come anteprima della coreografia a venire, mostra uno striscione che recita” RICORDO QUAND’ERO FANCIULLO…”, in seconda battuta fa scendere un bel bandierone copricurva mentre, al di sopra dello stesso, s’intravede lo striscione “DAL 1919 DELLA CITTÀ IL VANTO”, accompagnato dallo sventolio dei bandieroni nella parte più alta del settore popolare reggiano.

Coreografia anche per il Gruppo Vandelli nei distinti, anche qui si vede un bandierone copri-settore, unito da bandierine bianche e granata ai margini di esso, mentre in vetrata fa sfoggio lo striscione “CHE BELLO È…TIFAR LA REGGIANA!”.

Altro striscione reggiano da menzionare, non appena le coreografie hanno fine è quello che recita: “E MAI NESSUN VI FERMERÀ, BLA BLA BLA” a firma Teste Quadre, che allude alla scoperta in anticipo del tema della coreografia ospite.

Ampiamente positivo il tifo granata, tuttavia la divisone in due settori produce più volte un antipatico effetto accavallamento. Bei battimani per le Teste Quadre, così come molto belli sono i loro bandieroni, per il Gruppo Vandelli invece si segnala la presenza al loro fianco degli amici degli Ultras Fano.

Circa 3.000 i tifosi modenesi che raggiungono la vicina Reggio Emilia, un dato di tutto rispetto: anche loro si rendono protagonisti di una coreografia a tutto settore, compattandosi nella parte medio alta del loro settore, dove creano un tappeto blu scuro sul quale campeggia un guerriero medievale dietro il quale sventolano dei drappi gialli e sotto lo striscione “Siamo l’armata gialloblu”.

Parte forte il tifo degli ultras geminiani che, con vari cori secchi, si fanno sentire nel resto dello stadio; tuttavia non tutto il settore partecipa al tifo, ma il nucleo centrale dove presenziano i gruppi della Montagnani non molla di un centimetro.

Positiva la sciarpata vista nel primo tempo, mentre letteralmente d’applausi è lo striscione in omaggio al piccolo Diego, sfortunato piccolo tifoso della Reggiana scomparso a soli sette anni per una grave malattia celebrale, non a caso appunto applaudito da tutto lo stadio.

Nel secondo tempo, leggero calo nel sostegno, complice in primis la rete subita dalla loro squadra, infine quando la squadra giunge nei loro pressi, dopo il triplice fischi, riceve solo indifferenza dai presenti, che continuano ad intonare cori per la maglia e la città.

Vari sfottò durante varie fasi della partita, ma fuori dall’impianto non si segnalano episodi di rilievo. Da un derby all’altro, dopo la vittoria odierna, per l’ultima di campionato e con le stesse speranze, la Reggiana ospiterà il Parma fresco di promozione in A, direzione Rigamonti-Ceppi per il Modena, ospite di un Lecco che saluta anch’esso il campionato di Serie B, purtroppo per la sua tifoseria però, per far ritorno in Serie C.

Testo di Francesco Passarelli
Foto di Luigi Bisio