Dopo aver assistito al derby del Secchia, ritorno a calcare il manto erboso dello stadio reggiano questa volta per assistere a ReggianaSambenedettese. Anche questa volta per gli ospiti non ci sono restrizioni per accedere al settore.

Il primo tifoso a varcare l’ingresso è un giovanissimo marchigiano che sventola la sua bandierina a scacchi rossoblu, improvvisamente si ferma, probabilmente incantato dall’impianto che trova davanti a sé: bisogna ammettere che il Mapei Stadium, o il Città del Tricolore come direbbero i reggiani a cui non sta tanto simpatica la nuova proprietà, è veramente un bello stadio.

Pian pianino si riempiono i settori e vengono allestiti con i vari striscioni: sugli spalti alla fine saranno circa 4.700 unità, le Teste Quadre posizionate nella parte alta della curva sud offrono una bella sbandierata, bello soprattutto lo stendardo “Ti amerei anche se vincessi…”.

La gradinata centrale invece, con tutti i presenti rigorosamente in maglia granata, fanno un bel gruppo dietro la balconata dove campeggia “Di padre in figlio a Reggio Emilia…” e come da annuncio della mattinata sui propri canali social, espongono lo striscione “Giustizia per Niccolò” dedicato al ragazzo fiorentino ucciso in estate in una discoteca di Lloret de Mar. Oltre a questo, si segnala anche lo sventolio di molte bandiere nella parte sottostante, proprio come nel derby con i canarini.

Il grosso degli ospiti invece arriva in extremis, con le formazioni che si stanno schierando in campo. Inizialmente non si capisce dove si posizioneranno, prima scendono, poi salgono e infine si mettono a metà con “Futili motivi”, “Campari e bastonate” e “Cattive abitudini” formano il loro quadrato tenendo gli stendardi in mano, ma in pochissimo tempo sono capaci di radunare attorno a sé tutti quelli che erano già presenti nel settore, formando un bel gruppo unito e compatto.

In questa prima parte di gara, i Sambenedettedesi risultano davvero molto belli grazie all’esecuzione di numerosi battimani; nel frattempo il Gruppo Vandelli si segnala per il sostegno vocale, aiutato anche dal ritmo del tamburo e è loro amica anche la tettoia; le Teste Quadre infine hanno il loro punto di forza nel continuo sventolio delle proprio bandiere.

Il primo tempo finisce con la Reggiana sotto di due reti, la squadra rammaricata si avvia verso gli spogliatoi e nell’aria si respira tanto malumore, tra fischi e un secco quanto deciso “Tirate fuori le palle”. Il messaggio non serve però a spronare la squadra nella seconda parte, il gioco non decolla e i numerosi sbagli non sono certo di stimolo alla Sud, che risulta poco in forma.

L’impegno dalla balconata non manca, i vessilli sono tenuti sempre in alto e le bandiere sempre al vento, ma c’è poco seguito ai margini, complice come detto il risultato negativo che sprofonda la Reggiana nella zona bassa della classifica. In controtendenza il Gruppo Vandelli che fornisce invece entusiasmo e sostegno di qualità davvero per tutti i 90 minuti, anche se alla fine ad esultare per la vittoria sono comunque i circa 150 tifosi rossoblu. Nei minuti finali di recupero lasciano la gradinata proiettandosi tutti in piedi sulla ringhiera, molti stendendo a braccia aperta il loro stendardo e chi non ne ha opta per colorare il cielo con la propria sciarpa, creando in definitiva un bel colpo d’occhio. Arriva così il triplice fischio finale, con le squadre che salutano i tifosi: nella nord qualcuno conquista pure qualche maglia come trofeo e ricordo di questa vittoria corsara, dalla Sud solo fischi per questa brutta prova.

Testo di Giovanni Padovani.
Foto di Giovanni Padovani e Francesco Passarelli.

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