Zemanta Related Posts ThumbnailI fatti di Salerno mettono ancora una volta in discussione uno strumento che ha fatto acqua da tutte le parti sin dalla sua introduzione. La violenza, se c’è stata, va condannata, ma quello che emerge con evidenza è il naufragio della TdT

Quanto avvenuto a Salerno, e che sta generando lo sdegno nazionale, è solo l’ultimo episodio di una lunghissima serie. Nelle ultime 4 stagioni, da quando cioè è stata introdotta la Tessera del Tifoso, episodi di questo tipo (più o meno “gravi”) ce ne sono stati a decine e in ogni parte d’Italia.

La Tessera, voluta fortemente dal precedente Ministro dell’Interno Maroni, doveva essere lo strumento definitivo in grado di eliminare per sempre la violenza dagli stadi, di distinguere in modo manicheo tra i tifosi “buoni”, ai quali consentire tutto, e quelli “cattivi” da emarginare e tenere progressivamente sempre più lontano dagli impianti.

Il fatto, poi, che per “buoni” non si intendesse chi effettivamente era una persona per bene ma semplicemente chi si faceva la tessera e che per “cattivi” non si intendesse chi effettivamente avesse comportamenti violenti o pericolosi, ma solo chi decideva di non tesserarsi, è stato sempre sottaciuto all’opinione pubblica, alla massa, quella larga fetta di fruitori del calcio che però non vive settimanalmente o quotidianamente gli stadi, ma che il più delle volte è semplice spettatore televisivo. Già, le televisioni, come le banche, cioè i veri beneficiari degli effetti della Tessera del Tifoso.

PIAZZA PULITA?

Ma se la Tessera doveva fare piazza pulita dei violenti e della violenza, perché negli ultimi 4 anni si sono verificati numerosi episodi di violenza? Salerno, si diceva, è solo l’ultimo caso ma basta rivolgere uno sguardo perfino distratto al recente passato per ricordare tante altre situazioni altrettanto scabrose, dall’invasione di campo di Lecce-Carpi alla clamorosa protesta dei tifosi genoani, costata ai supporters rossoblù oltre 100 daspo, dalle diffide a grappolo per tutte quelle tifoserie che hanno seguito la propria squadra senza tessera, ma anche senza violenza (leccesi, bresciani e doriani su tutti), alle persecuzioni individuali e personali (come il caso del leccese Andrea Bufano, trattenuto in carcere per oltre un mese e ancora oggi ai domiciliari per una semplice invasione di campo e con tutte le immagini televisive che lo scagionano dalle accuse di violenza o resistenza a pubblico ufficiale), dai paradossi della residenza ufficiale (per andare in trasferta occorre laurearsi in demografia e studiare le strategie residenziali più efficaci, ad iniziare dal paradosso dei due fidanzatini, di cui uno tesserato e l’altra no che non possono assistere allo spettacolo dallo stesso settore!) alle decine diepisodi di violenza causati (e non evitati) dalla Tessera, quando nei primi mesi di applicazione si finiva con il dividere le tifoserie ospiti tra 2 o 3 settori, creando pericolose promiscuità con i settori casalinghi…

Insomma, in buona sostanza, la Tessera non ha risolto i problemi per cui sarebbe nata e i numeri che spesso vengono citati per dimostrare con soddisfazione il “successo” di questo strumento sono numeri “inquinati”: gli incidenti diminuiscono solo perché la Tessera ha svuotato gli stadi, le curve e i settori ospiti, non perché ha selezionato i buoni dai cattivi (ma gli stadi non si sarebbero dovuti riempire di famiglie grazie alla Tessera?!). Chiudiamo le autostrade e certamente il numero di incidenti stradali calerà vistosamente e rapidamente!

SALERNITANA-NOCERINA

Tornando alla cronaca di questi giorni cerchiamo di ragionare con lucidità su quanto successo. Gli ultras della Nocerina già da tempo hanno aderito alla Tessera. Lo hanno fatto, come molte altre tifoserie e attirandosi contro le critiche del mondo ultras più “intransigente”, perché hanno anteposto l’esigenza di essere sempre al fianco della maglia alla battaglia del movimento contro la Tessera. Sicuramente unascelta sofferta, perché contraria allo spirito ultras e perché crea spaccature dolorose all’interno del movimento. Farla, però, doveva essere per loro una garanzia. Una garanzia di poter seguire la propria squadra sempre e senza limitazioni, ma anche di non subire i daspo di gruppo, ultima tendenza nella repressione di massa del dissenso politico (contro la Tessera).

Sta di fatto che dei tifosi senza diffide sulla propria testa e che hanno la Tessera del Tifoso, secondo la filosofia propria di questo strumento, non possono essere impediti nel seguire la propria squadra. Se questo avviene, come è avvenuto, allora vuol dire che il meccanismo non funziona.

Tutto quello che è successo dopo, dalla manifestazione non autorizzata dei nocerini fuori dall’albergo della propria squadra, alle presunte minacce, alla farsa andata in scena in campo, può essere giudicato come si vuole, ma di certo resta solo il fallimento definitivo della Tessera.

La violenza e le minacce fisiche o verbali sono deprecabili e mai giustificabili, ma certamente questa è la versione che i media nazionali si sono affrettati di dare, probabilmente per distogliere l’attenzione dalla reale causa di questo cortocircuito: chi avrebbe parlato di Tessera di fronte alla “sconfitta dello sport” e alle minacce personali?

Ma la versione dei molossi è molto diversa (clicca qui) e parla non certo di minacce, quanto di solidarietà da parte della squadra e di richiesta di un gesto clamoroso. Certo, è una versione di parte, esattamente come di parte è la versione “ufficiale” dei fatti, ma in ogni caso su tutto questo sarà la magistratura a fare luce e ad individuare, se ci sono, dei colpevoli. Stabilire però quale sia la versione più veritiera dei fatti nulla cambia sul problema di fondo e che è la causa originaria di tutto questo caos: perché ai tifosi tesserati (e quindi BUONI) della Nocerina è stato impedito di seguire la propria squadra?

IL PRECEDENTE

Molti non lo sanno o forse lo hanno dimenticato, ma c’è un precedente illustre che dimostra, se la Tessera fosse davvero la soluzione di tutti i mali, come se una tifoseria risulta tesserata, allora implicitamente non può essere considerata violenta e pertanto non le si può impedire la trasferta. Si tratta di Lecce-Bari del 6 gennaio 2011.

Il derby pugliese è da sempre considerato un incontro a rischio a causa della storica rivalità tra le tifoserie che a volte è sfociata in episodi di violenza, l’ultimo dei quali proprio ad opera dei baresi nella partita giocata al Via del Mare nel maggio 2008, quando però ancora la Tessera non era stata introdotta.

A seguito di quelle violenze incontrollate l’allora sottosegretario agli Interni Mantovano aveva promesso che mai più i baresi avrebbero messo piede nel Salento, essendosi resi protagonisti di episodi di vera e propria guerriglia all’interno dello stadio e contro famiglie e invalidi.

Sulla scorta di quel precedente e della “linea” dettata dalle parole di Mantovano, l’allora Prefetto di Lecce si stava orientando per far disputare la partita con pesanti limitazioni sia per gli ospiti sia per i tifosi di casa e ne seguirono settimane di contrastanti polemiche tra l’opinione pubblica, fino alla soluzione estrema delle “porte chiuse”.

La novità della stagione 2010/2011, rispetto a quel violento precedente, era la fresca introduzione della Tessera e l’eventuale decisione del Prefetto di limitare l’accesso all’incontro anche ai tesserati delle due tifoserie avrebbe sbugiardato Maroni e il Ministero. Così un paio di telefonate e di incontri in pieno periodo natalizio bastarono a trasformare migliaia di baresi (prontamente tesserati) da pericolosi bombaroli a tifosi modello e a far giocare l’acceso derby senza alcuna limitazione.

IL FALLIMENTO DELLE POLITICHE REPRESSIVE

Comunque andrà a finire questa storia, è arrivato il momento di fermarsi e fare un punto della situazioneonesto e sereno.

Il mondo ultras non è fatto solo di trogloditi beceri e violenti, ma anche e soprattutto di persone che fanno volontariato, si impegnano nel sociale, applaudono i propri giocatori sconfitti (se sconfitti con onore) o gli avversari che si sono battuti degnamente, fanno collette alimentari, organizzano manifestazioni per la donazione di sangue o per sensibilizzare contro malattie terribili come la SLA, si aggiungono a protezione civile e vigili del fuoco in casi di calamità naturale e tanto altro.

Tutto questo non può essere ignorato o sottaciuto, né si può pensare che persone con questa sensibilità possano tutte quante essere violente e sanguinarie, eppure è proprio in questa direzione che si è mossa la repressione: colpire tutti per educarne alcuni.

Biglietti nominali, tornelli, Tessera, DASPO di gruppo e quant’altro, non hanno risolto alcun problema, ma solo creato disagi e sofferenze a tantissime, troppe, persone innocenti. Persone che intanto hanno pagato in termini di libertà personale, di soldi, di immagine, sanzioni che non meritavano, salvo poi essere scagionati quando ormai la propria persona era stata irrimediabilmente massacrata.

Qui non si parla di piccoli numeri fisiologici, quelli che in guerra verrebbero chiamati “effetti collaterali”, ma si tratta della regola. Non si parla di 100 sanzionati tra cui un paio di innocenti, ma di 100 sanzionati tra cui, forse, una manciata di colpevoli!

Sempre per restare in ambito salentino, su cui siamo maggiormente informati, quello che si sta affermando non è campato in aria, ma confortato da numeri che fanno realmente paura in uno Stato che dovrebbe essere di diritto.

Al netto di sanzioni sporadiche individuali (spesso altrettanto ingiuste e che ingrossano ulteriormente tali numeri), dall’agosto 2008 ad oggi solo a Lecce sono stati notificati quasi 200 daspo (9 a Torino, 14 a Lecce, 28 a Vicenza, 27 a Roma, 47 a Nocera, 23 contro il Carpi e 30 a Pagani). Il più delle volte si è trattato di sanzioni molto pesanti, almeno 2 o 3 anni (fino a 5) con obbligo di firma, ma in qualche caso anche solo di 1 anno senza obbligo di firma (come a Pagani, dove peraltro le forze dell’ordine hanno prima constatato la presenza pacifica della tifoseria, consentendone l’accesso all’impianto, salvo poi procedere con le notifiche…).

Ebbene, quello che molti non sanno e che nessuno dice è che di queste sanzioni di massa per ora sono giunti praticamente a chiarimento finale le posizioni dei tifosi accusati a Torino, Vicenza e Roma, più qualcuno dei 14 indagati su Lecce per svariati motivi (tra cui i festeggiamenti dei 100 anni). Il totale di persone coinvolte in queste vicende è di 78 unità, delle quali circa 60 pienamente assolte (e con daspo revocato, dopo averlo scontato interamente o quasi) per non aver commesso i fatti!

Si sta parlando di una percentuale compresa tra il 75 e l’80% di persone prima accusate, colpite preventivamente, sbattute con foto, nome e cognome sulle prime pagine, e poi assolte pienamente, secondo una logica che di preventivo ha molto poco (eppure la prevenzione doveva essere il cavallo di battaglia della Tessera) e che invece sa più che altro di rappresaglia nazista in stile fosse Ardeatine: per ogni tifoso violento pagheranno altri 3 innocenti con lui!

E sia ben inteso che il più delle volte anche il tifoso “violento”, almeno nel caso leccese, era “colpevole” e reo confesso solo del possesso (neanche dell’uso) di qualche fumogeno.

Se queste percentuali dovessero confermarsi anche per i tifosi colpiti a Nocera, in casa con il Carpi e a Pagani, stiamo parlando di altri 100 ragazzi che stanno soffrendo e dei quali probabilmente almeno 75 sono totalmente estranei a qualsivoglia reato, ma che pagano con gli altri la furia cieca di una repressione di massa, spacciata per efficace prevenzione.

L’esempio di Lecce è forse uno dei casi più eclatanti, ma non è certo l’unico a livello nazionale e a questo punto ci si deve davvero chiedere se ha senso proseguire su questa strada. Se davvero la Tessera e le sanzioni indiscriminate ottengono i risultati sperati e sbandierati o se il più delle volte colpiscono nel mucchio decine di innocenti, se rendono impossibile le trasferte per le famiglie, per chi risiede in zone diverse, per chi ha difficoltà semplicemente nel reperire i biglietti pur avendo le carte in regola per partire.

IN DIFESA DELLE LIBERTA’ PERSONALI

La Tessera nasce per combattere la violenza, riportare le famiglie allo stadio, distinguere i tifosi violenti da quelli corretti, ma abbiamo dimostrato numeri alla mano che è esattamente il contrario, visto che episodi violenti si sono continuati a verificare, che le famiglie allo stadio non ci vanno (e ci vanno sempre meno anche gli altri) e che a pagare pesantemente sono il più delle volte persone innocenti, invece dei violenti. È arrivato il momento che piuttosto che eliminare la Lega Pro, come incautamente e populisticamente dichiarava a caldo Massimo Mauro dai microfoni Sky, qualcuno pensi ad eliminare la Tessera e con essa tutte le scorie che ha depositato nel mondo del calcio. Prima che sia troppo tardi per il mondo del calcio e soprattutto prima che qualche altra mente “illuminata” non trovi di meglio da fare che estenderla magari anche alle manifestazioni pubbliche

ALLEGATI:

All.1 Di seguito un elenco di alcuni scontri e situazioni a rischio che si sono verificati nei campionati nazionali a partire dalla prima domenica di Lega Pro 2010/11 e nei primi 2 mesi di applicazione della Tessera, tralasciando quelli verificatisi in piena estate (Pescara-Roma e i fatti di Bergamo su tutti):

1) Pisa-Nocerina (23/08/2010)

2) Roma-Cesena (28/08/2010)

3) Benevento-Nocerina (05/09/2010)

4) Cavese-Cosenza (05/09/2010)

5) Brindisi-Avellino (06/09/2010)

6) Brescia-Palermo (13/09/2010)

7) Salernitana-Paganese (13/09/2010) (clicca qui)

8) Torino-Novara (19/09/2010)

9) Spezia-Como (27/09/2010)

10) Olbia-Torres (10/10/2010) eccellenza

11) Bologna-Juventus (24/10/2010)

12) Lecce-Brescia (24/10/2010)

All.2 Questo, invece, è un parziale resoconto dei principali DASPO di massa comminati alla tifoseria leccese, alcuni dei quali già passati in giudicato e che hanno visto assolte oltre il 75% (in media) delle persone accusate:

DOVE QUANDO NR DASPO NR ASSOLTI % ASSOLTI

TORINO 31/08/2008 9 8 89%

Link:http://www.tuttomercatoweb.com/altre-notizie/lecce-daspo-per-nove-tifosi-giallorossi-120849

http://www.sudnews.it/risorsa/Processo_agli_ultras_del_Lecce_a_Torino__tutti_assolti_tranne_due/38461.html

http://www.lecceprima.it/cronaca/scontri-ultras-torino-lecce-appello-vincenti-miggiano-14-marzo-2013.html

LECCE 27/05/2009 14 2 14%

Link:http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/ultra-lecce-la-polizia-con-un-maxi-blitz-arresta-14-presunti-violenti-della-curva-nord-tra-loro-un-medico-di-55-anni-31971/

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_traduci_notizia.php?IDNotizia=242519&IDCategotia=1

http://www.lecceprima.it/cronaca/lecce-juri-palazzo-assolto-bomba-carta-30-gennaio-2013.html

http://www.pianetalecce.it/news/513229098502/ultras-liberi

VICENZA 23/05/2010 28 22 79%

Link:http://www.lecceprima.it/cronaca/daspati-per-cinque-anni-ma-senza-mai-essere-indagati.html

http://www.lecceprima.it/cronaca/vicenza-lecce-assolti-tifosi-18-febbraio-2013.html

http://www.lecceprima.it/cronaca/daspo-revoca-vicenza-lecce.html

ROMA 30/10/2010 27 27 100%

Link:http://www.romatoday.it/cronaca/roma-lecce-tifosi-identificati-daspo.html

http://www.lecceprima.it/cronaca/daspo-di-roma-gli-ultras-leccesi-vincono-il-ricorso.html

http://www.blitzquotidiano.it/facebook/lecce-tifosi-tar-annullati-daspo-815602/

http://www.lecceprima.it/cronaca/roma-lecce-97-tifosi-identificati-scatta-daspo-per-27.html

http://www.leccegiallorossa.net/Forum/viewtopic.php?f=45&t=5345

NOCERA 23/10/2012 47

Link:http://www.leccegiallorossa.net/news/2012/10/25/nocera-2-anni-di-daspo-per-47-leccesi-per-pericolo-di-provocazione/

http://liberiditifare.altervista.org/blog/scontri-nocerina-lecce-daspo-su-entrambi-i-fronti/

LECCE-CARPI 16/06/2013 23

Link:http://247.libero.it/focus/18720400/1/disordini-a-lecce-carpi-daspo-per-23-tifosi/

PAGANI 13/10/2013 30

Link:http://www.pianetalecce.it/news/228066758150/daspo-a-30-ultra

All.3 Situazione tessere e curve al 25 ottobre 2013:http://ultras2000.altervista.org/joomla/articoli/18-tessera-del-tifoso-diffusione-nel-mondo-ultras-italiano-aggiornamento-25-ott-2013

[Fonte: Pianeta Lecce]