Sfida tra nobili decadute quest’oggi al Manuzzi di Cesena, con i bianconeri romagnoli che affrontano i parimenti pigmentati di Siena per un confronto che solo due campionati fa si sarebbe disputato nella massima serie del calcio italiano.
Il fatto di dover giocare di sabato pomeriggio, quando ancora molti lavorano, e per giunta al freddo e sotto la pioggia, fa sì che non ci sia il pubblico delle grandi occasioni anche se, di fatto, nel tabellino del match alla fine figureranno quasi 10.000 spettatori, tra paganti e abbonati. A dire il vero, uno sguardo d’insieme lascerebbe pensare che, in realtà, più d’uno tra gli abbonati quest’oggi potrebbe aver preferito rimanere a casa.
Venendo agli ospiti, il loro settore non offre un gran colpo d’occhio, con il manipolo di supporters senesi che prendono posto nella parte bassa della Curva Ferrovia e da lì provano a tifare, a sprazzi e senza molta convinzione, sommersi per quasi tutto il tempo dai cori provenienti dalla Curva Mare.
Malgrado tutto, massimo rispetto e stima per quei senesi che giungono in Romagna a sostegno dei propri colori e che riescono anche a farsi sentire, di quando in quando, grazie ad alcuni cori secchi e decisi, di fatto la soluzione migliore in situazioni come questa, in cui si è in pochi, ma fortunatamente con gli spalti a ridosso del campo, costretti a fronteggiare una curva di casa in grande spolvero.
Curva di casa, appunto, che è artefice della solita prova egregia, durante tutto l’arco dell’incontro, fatta soprattutto di cori incessanti e sostenuti, spesso mantenuti a lungo, altre volte secchi e potenti, dei veri e propri boati. Non mancano i battimani e le sciarpate, specie in occasione di quei cori come il “Romagna mia”, tradizionalmente cantato da parte di tutti i presenti in curva e anche da buona parte degli spettatori dei distinti. E in Curva Mare non mancano nemmeno le torce, che vengono accese ad inizio partita, così come in occasione del goal messo a segno dai padroni di casa, il che ci regala sempre un bel colpo d’occhio. A mio avviso, bella da vedere rimane sempre la parte bassa della curva cesenate, dove gli occupanti assistono alle fasi del match rigorosamente in piedi e partecipando frequentemente ai cori ed alle sciarpate che partono dal secondo anello. Non male per un settore del Manuzzi che, in questa prima fase dell’attuale torneo di B, è rimasto orfano del gruppo dei Viking, trasferitosi nella parte alta al fianco di WSB e Sconvolts. Da segnalare, infine, una presenza di gemellati mantovani con relativa bandierina al seguito.
E sempre a proposito del tifo di casa, anche quest’oggi si conferma una certa presenza “casuale” nei distinti, stavolta però posizionata nella parte alta di quel settore, diversamente da quanto era avvenuto nel precedente match contro il Pescara. Ciò che non è cambiato, invece, è l’atteggiamento particolarmente ostile nei confronti della tifoseria ospite da parte di questo gruppo di ragazzi, che ha scelto di rompere gli schemi tradizionali del tifo bianconero romagnolo, andando a sostenere la propria squadra da un altro settore dello stadio, in totale autonomia. Oltre agli sporadici cori e battimani a sostegno della squadra di casa, non mancano i cori offensivi all’indirizzo degli ospiti.
Ma la vera perla di questo pomeriggio, permettetemelo, è rappresentata dal bambino vestito da Batman, presente nel primo anello della Curva Mare (sotto la “pezza” dei Tipi Tosti), con tanto di maschera, mantello e cinturone porta gadgets. E, si badi bene, non si trattava certo di un Batman qualsiasi, bensì del classico costume degli anni ’60 reso celebre ed immortale dai telefilm che avevano per protagonista il mai dimenticato (e spesso in sovrappeso) Adam West. Onore al piccolo Batman nostrano e al suo papà che l’ha portato allo stadio.
Giangiuseppe Gassi.