Per la quinta giornata di Serie C girone B, il Rimini ospita tra le mura amiche la squadra Umbra del Perugia. La formazione del Grifo è reduce dalla retrocessione dalla cadetteria in cui vi era ritornata appena due stagioni fa, e le speranze di un ripescaggio estivo a discapito del Lecco sono poi definitivamente tramontate. La realtà ora è una C che presenta insidie e squadre blasonate che ambiscono al salto di categoria tanto quanto lo stesso Perugia, a partire dall’altra retrocessa Spal, passando per Pescara, Cesena e Ancona che sulla carta sembrano essere le favorite per il primo posto che garantirebbe la promozione diretta, senza passare dalla lunga ed estenuante lotteria dei playoff.

Rimini e Perugia, due squadre accomunate dagli stessi colori sociali, non si incrociavano in campionato dal lontanissimo campionato di Serie C1 1988-89, unica parentesi di cui ho memoria come intermezzo, è la presenza Perugina a Rimini in una partita di Coppa Italia stagione 2004-05 disputata in turno unico in Romagna, dove fu il Rimini ad aggiudicarsi la vittoria con goal di Muslimovic che valse il passaggio al turno successivo.

Il tabellino di questa sera riporta 3.600 spettatori tra paganti e quota abbonati. Dall’Umbria si registrano circa 550 cuori biancorossi, a sostegno del Grifo. La galassia del tifo Perugino comprende svariati gruppi da molti anni sono sulla scena ultras, Armata Rossa, Nucleo XX Giugno, Ingrifati e Brigata. Ogni gruppo si posiziona dietro i rispettivi drappi di appartenenza, mentre i bandieroni vengono sventolati nella parte alta della curva.

Fin dai primi minuti di gioco, sia in curva est che nel settore ospite vengono accese svariate torce che, considerando che la partita si disputa in orario serale, rendono sicuramente più suggestiva l’atmosfera. La squadra ospite parte subito aggressiva e già al 10° si porta in vantaggio, nell’eccessivo entusiasmo dei festeggiamenti, una torcia vola direttamente sulla pista d’atletica e complice anche il vento, finisce affianco ad un materassino usato da un gruppo sportivo di atletica locale, provocando ben presto un incendio al materasso favorito dalla composizione di materiale infiammabile dello stesso, con steward e addetti al campo che non riescono a venirne a capo. Un paio di estintori lasciano il campo alle lance anti-incendio che si rivelano però troppo corte, così l’arbitro è costretto ad interrompere la partita e nel frattempo intervengono in maniera decisiva i vigili del fuoco a far poi riprendere il gioco senza nessun altro problema.

Le polemiche sul perché un materasso tutt’altro che ignifugo si trovasse là, il verbale redatto dagli ispettori della Lega presenti in campo, le inevitabili multe e divieti che arriveranno a carico di società e tifoseria Perugina si sapranno solo nei giorni successivi. Nel frattempo il gioco riprende ed è la squadra di casa a rimettere tutto in discussione trovando il pareggio e facendo esplodere la gioia dei supporter della curva Est.

La gara sugli spalti risulterà attiva e appassionata per tutti i 90° e oltre, considerando il lungo recupero del primo tempo per i fatti di cui sopra. Da entrambi i settori belle manate, sventolio di bandieroni non sempre facile, visto il vento che tirava, accensione di torce a più riprese e un tifo complessivamente molto bello.

Nel primo tempo, nel settore ospite viene esposto lo striscione “Daje Gianni” a firma INGR, mentre nella ripresa è la Est ad esporre “Capità tieni duro” per un ragazzo di Civitanova.

Il pareggio permane fino al triplice fischio, accettato positivamente dal pubblico locale mentre c’è forse qualche riserva in più per i Perugini che già pregustavano la vittoria.

Gilberto Poggi