Riportare le famiglie… a tavola! È questa la prima cosa che mi è venuta in mente quando, a pochi minuti dall’inizio di questo derby campano, mi sono guardato attorno. Lo scenario che si presentava davanti ai miei occhi era all’incirca il seguente: immaginate una domenica di carnevale, una bella giornata di sole, in un orario alquanto bizzarro per una gara di calcio e cioè alle ore 14; metteteci la totale assenza della tifoseria ospite, causa divieto imposto dalla prefettura di Salerno su segnalazione del CASMS; il risultato mi sembra scontato: questi elementi hanno relegato l’attesa di questa gara al pari di una partita d’oratorio, mentre un tempo ci sarebbero state non meno di 3.000 persone e un derby di sicuro fatto di passione e adrenalina.

Beh, forse chi avrebbe voluto riportare le famiglie allo stadio in realtà aveva un po’ confuso le parole: le voleva soltanto riportare a tavola o in poltrona, davanti ad un misero pc per la diretta streaming sulla Tv della Lega.

Fatta questa doverosa premessa racconto un po’ l’andamento della partita, che ha vissuto momenti che sarebbero stati di certo amplificati con la presenza di un pubblico degno. All’ingresso dei ventidue in campo, il gruppo “XXX” chiede ai propri calciatori di “affondare” le vespe stabiesi e relegarle quindi nella bagarre play-out. Dire che l’undici azzurro-stellato apprenda in pieno questo messaggio è dire poco. Il primo tempo finisce con uno sfavillante 4-1, che manda in estasi i due settori del tifo paganese.

Nel secondo tempo solita poetica dichiarazione d’amore dai distinti che parafrasano una delle canzoni più belle e romantiche di Jovanotti. Bella anche la sciarpata che ne sussegue.

La gara in campo è lontana parente di quella ammirata nel primo tempo. La Juve Stabia è capace di accorciare le distanze e portarsi quasi da subito sul 4-2 con un gol a dir poco spettacolare di Nicastro, una sforbiciata che a molti ha ricordato quella di Carlo Parola, rimasta nelle menti dei più e che ancora oggi possiamo ammirare sulle figurine della “Panini”. Dopo questo gol la Juve Stabia fallisce un rigore, magistralmente parato da Marruocco, portiere della squadra azzurro-stellata. Tutto questo non le fa perdere il coraggio di crederci comunque e difatti, a un minuto dalla fine, riesce a portarsi sul risultato di 4-3.

Tutto finito voi direte. Macché! Il finale è come un film thriller che ti tiene collegato allo schermo con un’ansia capace di toglierti il fiato. Infatti, nell’ultimo minuto di recupero, viene concesso un calcio di rigore alla Juve Stabia. Il popolo paganese impreca i peggiori “accidenti” per una partita in sostanza buttata via, quando sarebbe bastata solamente un’oculata gestione della gara. Nessuno però aveva ancora fatto i conti con lui, con super-Marruocco, capace di ipnotizzare per la seconda volta il rigorista gialloblu, mandando in visibilio il pubblico.

La gara finisce tra la gioia generale dei circa 1.000 presenti, con una Paganese che dopo questa terza vittoria consecutiva va a occupare una posizione di classifica abbastanza tranquilla, e che inguaia la squadra di Castellammare, partita con ben altri obiettivi di classifica in estate.

Alfonso Ceglia.