Grosso, Fabio Grosso. Che tu sia maledetto. Perché hai deciso di rovinarci il pomeriggio e lasciare sguarniti i nostri cuori e le nostre menti dalle approfondite e mirabili polemiche che sarebbero scaturite con la presenza di Balotelli in campo.

Avrebbe potuto pontificare, a buon bisogno inventare. Nella migliore delle ipotesi alzare un dito medio o reagire istericamente e infantilmente alle provocazioni del pubblico romanista. Del resto, in una delle sue apparizioni a queste latitudini, ricevette un famoso calcio da Totti a cui i suoi compagni di squadra reagirono in maniera veemente… salutando con abbracci e pacche sulle spalle il numero dieci giallorosso.

Povero Mario, anche in quel caso vilipeso dal mondo. Ma difeso da tutto l’apparato mediatico che deve giustificarne le gesta e riempirsi la bocca con la parola “razzismo”. Ma mica perché davvero siano contro le discriminazioni – magari lo fossero sul serio – ma perché “fa bello”. Va di moda. E poco importa se il soggetto in questione di educativo ed emulativo possegga ben poco. Lui è un simbolo, anche manipolato, per diffondere il verbo del “politicamente corretto” alterando la verità e la cronaca relativa a quanto succede in un campo di calcio o sugli spalti. Un po’ come accade nel giornalismo che tratta temi ben più scottanti e importanti del pallone.

Grosso, Fabio Grosso. Tu che in quella calda serata di Dortmund ci hai trasmesso quell’alto tasso di eccitazione e qualche giorno dopo hai sprigionato tutte le nostre endorfine sotto il cielo di Berlino, perché ci hai fatto questo? Balo, il povero Balo, poteva essere ancora una volta al centro dell’attenzione. Avrebbe potuto mendicare solidarietà e fama, cosa che con i piedi non sa più fare da anni. Avrebbe persino potuto fungere da paralume alla esanima del secondo tempo della tua squadra, caduta malamente sotto i colpi della Roma.

Proprio nella settimana in cui al Bentegodi è stata tolta la squalifica per il Settore Est tu hai dato la mazzata finale all’eroe dei nostri mezzi d’informazione e di parecchi moralizzatori. Quell’eroe così lindo e indifeso, in grado di rendersi protagonista di gesti quasi biblici. Che so, tipo regalare 2.000 Euro al prossimo in cambio di un tuffetto in mare con il motorino. Oppure gettare in terra la maglia del club che l’ha lanciato. Altrimenti offendere di continuo avversari, arbitri o tifosi solo perché a lui non riesce una giocata. Penserei quasi che la tua sia stata una scelta legata a una forma di razzismo che – evidentemente – è insito in te. Ma no Fabio, quel rigore con la Francia ancora per un po’ ti rende inattaccabile. Ma sappi che a toccare con troppa “violenza” le gracili zampette di Mario si finisce per pagarne le conseguenze.

Sapete qual è il problema? Che a forza di parlare di bon-ton, educazione, savoir-faire e politicamente corretto, avete dimenticato di fare i giornalisti sportivi e leggere qualche numero o qualche statistica. In tredici partite Balotelli ha totalizzato sette presenze (7) ed appena due (2) gol. Peraltro inutili. Però oh, quella col Verona era una gran perla eh! Talmente splendente da mettere il buon Mario nella posizione di invocare una convocazione in Nazionale. Sperando magari di far breccia nel cuore dell’amicone Roberto Mancini. Come dite? C’è quella questione legata alla rissa tra i due ai tempi del Manchester City? Vabbè, ma sicuramente sarà stato il Mancio ad uscire dalle righe e provocare l’ex Inter, Milan, Liverpool, Nizza e Marsiglia. Uno come Balo in Azzurro ci deve finire con il numero 9 e P.G.R. stampato sopra: Per Grazia Ricevuta!

Ok Grosso, Fabio Grosso. Adesso ti lascio stare e butto giù due righe sulle curve. Sai, potrei anche tralasciare il commento visto che ormai la Serie A offre ben pochi spunti. Soprattutto in confronto all’altezzosità e l’inutilità di taluni personaggi che tu, come mi sembra di capire, hai subito scovato e messo all’angolo. Ma l’informazione mainstream li deve per forza santificare. Non lo hanno fatto manco con te quando ci hai fatto alzare la Coppa del Mondo!

Romanisti e bresciani tornano ad affrontarsi dopo diversi anni. Nel settore ospiti buona presenza degli ultras lombardi che – malgrado il risultato negativo – sfoggiano una buona prestazione con tanto di coreografia nel secondo tempo. Su fronte giallorosso, la Sud quest’oggi appare un po’ spenta e riesce ad alzare i decibel solo in alcuni frangenti del secondo tempo. Bello vedere che le due tifoserie non hanno dimenticato una storica rivalità e non perdono occasione per stuzzicarsi.

In campo la Roma vince 3-0 con gol di Smalling, Mancini e Dzeko.

Testo Simone Meloni
Foto Cinzia LMR