11-03-2018: Salernitana – Avellino 2-0
Serie B

Un valore importante dell’Italia è proprio nei tanti campanilismi tra le varie città che si perdono nella notte dei tempi, tramandati di generazione in generazione e che paradossalmente raggiungono attualmente il loro apice proprio nei derby calcistici. Nonostante le varie cariche dello Stato vogliano imporre dei cambiamenti in merito, omologando tutto in nome di una presunta sicurezza alla quale però si oppone, nei vari centri urbani, una certa e orgogliosa resistenza di quelli che sono secolari retaggi storici e identitari.

Sono proprio le tradizioni, la storia, gli usi, i costumi, gli atteggiamenti a rendere uniche le nostre città, anche quando divise tra loro da pochi chilometri. Ultimamente anch’io mi sto appassionando molto a questi derby, pur avendone visti diversi nel corso degli anni.

Così prendo la palla al balzo e decido di andare a vedere questo derby campano tra Salernitana ed Avellino che assume un significato personale importante anche per la presenza di Sebastien, Pier Paolo, Andrea e Vincenzo che contrassegnano questa giornata, oltre alle motivazioni calcistiche, nel nome dell’amicizia.

Un’ altra mia curiosità è vedere uno stadio storico di cui tanto si parla ancora oggi tra gli ultras, giovani e vecchi che siano: il “Donato Vestuti”. Per cui la domenica decido di partire prima di tutti proprio per andare a vedere questo storico ed importante “monumento cittadino”, non molto distante dalla stazione ferroviaria, anche se poi mi vedo spuntar dal nulla Andrea che aveva avuto la mia stessa idea.

Vari murales accompagnano il mio cammino, fino alla facciata dello stadio “Vestuti” con a lato l’immagine del Siberiano, storico capo ultras granata purtroppo venuto a mancare qualche anno fa, impressa su un piccolo striscione e su un bellissimo murales, oltre a varie scritte che rendono omaggio allo storico gruppo della G.S.F. 77 (Granata South Force) tra i cui fondatori spicca proprio la mitica figura del Siberiano.

Girando nei dintorni di quest’impianto, incastonato tra i palazzi e tenuto ancora in ottimo stato, ne colgo le particolarità e soprattutto le difficoltà delle tifoserie che ci dovevano arrivare da ospiti, nell’epoca in cui spesso si viaggiava senza scorta. Ancora oggi lo stadio vive dal lunedì al sabato ad appannaggio di società di atletica leggera e pugilato, ma alla domenica ci si deve accontentare di sbirciarne l’interno da qualche spiraglio, per cui lo salutiamo con la promessa di tornare, magari per una partita della Salernitana al sabato.

Congiuntici con Pierpaolo, in attesa dell’arrivo degli altri due ragazzi pronti a raggiungerci di li a poco, optiamo per un giro in centro durante il quale Andrea impazzisce letteralmente nei vicoli in cui si ferma ad ammirare ogni cosa. Completati i nostri ranghi e dopo un pranzo ristoratore, raggiungiamo l’ “Arechi”, l’altro stadio cittadino in cui la Salernitana disputa attualmente le proprie gare.

Troviamo uno stadio fortemente presidiato dalle forze dell’ordine, con diversi container ad impedire persino il contatto visivo tra le parti e persino un elicottero a monitorare dall’alto. Il derby tra Salernitana ed Avellino riporta alla mente il vecchio striscione irpino: “IL DERBY È UNO… È NAPOLI – AVELLINO” motivato dai trascorsi biancoverdi in massima serie durante i quali era più frequente affrontare il Napoli che la Salernitana che in quegli anni si arrabattava in serie C. Ora le cose a livello calcistico sono decisamente cambiate e questo derby viene atteso con trepidazione da entrambe le fazioni, lo testimoniano i quasi sedicimila spettatori di cui duemila ospiti che occupano la parte bassa del settore loro riservato, tenendo a mano lo striscione AVELLINO per tutta la durata della gara.

La Curva Sud granata è quasi totalmente piena con giusto qualche piccolo vuoto ai lati, mentre nei Distinti ci sono circa 5-600 salernitani vicini al settore ospiti e tenuti a distanza da un cordone di steward.

Già nel prepartita le due tifoserie si danno battaglia con cori sia contro che per la propria squadra. Nei Distinti viene esposto uno striscione per ricordare “Ale” e un “TU SEI MIO FIGLIO” di minore misura per canzonare gli ospiti; infine un piccolo striscione per ricordare Davide Astori, sfortunato giocatore della Fiorentina.

Poco prima dell’entrata delle squadre, i salernitani effettuano una bella e fitta sciarpata, esponendo il lungo striscione: “DIGNITÀ MAGLIA E ORGOGLIO DI UNA CITTÀ… NIENTE E NESSUNO LI CALPESTERÀ!”, mentre nella parte inferiore ne viene esposto uno contro gli ultras irpini: “FAI L’AMICO DELLO JUVENTINO E IL GEMELLAGGIO CON L’OLANDESE… MA RESTI SEMPRE UN CAFONE DI PAESE !”.

Gli avellinesi rispondono con una coreografia fatta di tanti stendardi con il simbolo dell’U.S. Avellino e l’esposizione dello striscione: “IO NON VIVRÒ… SENZA TE!”.

Dopo il minuto di silenzio per ricordare Davide Astori, la curva granata espone diversi stendardi a formare la scritta CURVA SUD e tante bandiere. A dar man forte ai padroni di casa gli ultras del Bari e dello Schalke 04.

Entrambe le tifoserie onorano questo derby senza risparmiarsi. Molto belli i battimani a tutto settore dei tifosi biancoverdi ed anche i salernitani non sono da meno. Al nono minuto i padroni di casa possono subito esultare per il gol del vantaggio siglato da Kiyine, in special modo gli ultras dei Distinti che rompono il cordone degli steward per esultare di fronte ai tifosi avversari.

La curva Sud accende tre torce e sventola bandieroni e bandiere per tutta la partita. La parte bassa della curva espone uno striscione per ricordare Davide Astori, applaudito da tutto lo stadio. I salernitani, sulle ali dell’entusiasmo, alzano l’intensità corale raggiungendo picchi veramente alti anche perché al diciottesimo minuto arriva il gol del raddoppio di Sprocati.

Gli avellinesi accusano il colpo ma cercano di non darlo a vedere, accendendo dapprima una torcia e poi alzando qualche coro contro i sostenitori granata. Nel frattempo nei Distinti fanno irruzione i celerini che in modo brusco cercano di allontanare, a suon di spinte e manganellate, i tifosi salernitani.

Simpatico il belato prolungato che intona tutto lo stadio per irridere gli ospiti che soffrono qualche pausa ma cercano di rianimarsi con un po’ di pirotecnica. Salernitani di contro che continuano su ottimi livelli, tanto nella parte basse che in quella alta, con in testa la FRANGIA KAOTICA che cerca di coinvolgere quante più persone possibili.

Nella seconda frazione, il settore avellinese apre la sfida ironizzando sui salernitani con: “DAL 1900 VOI PADRONI DELLA CAPITALE… OPS MA VOI DELLA LAZIO SIETE SOLO LA SUCCURSALE!”. Sotto di due gol e nonostante la conformazione del settore diviso in due parti, ai biancoverdi vanno onestamente riconosciuti i bellissimi battimani e il continuo uso della pirotecnica che, pur con qualche pausa, rendono comunque positiva la loro prestazione.

Un paio di striscioni anche per i salernitani, uno per ricordare “Marco”, l’altro che recita: “TACCONE OSPITE D’ONORE, PENNISI CONDUCE LA DIRETTA… PECCATO ASPETTAVAMO LA VALLETTA!”; seguito poco dopo da: ”ORMAI LO SA IL MONDO INTERO, L’INCUBO DELL’IRPINO È: L’UOMO NERO”.

In un crescendo di tifo ed emozioni granata, si arriva al triplice fischio e la festa continua con i giocatori che vanno a festeggiare sotto la curva con il Despacito che coinvolge tutto lo stadio. Si chiude così questo derby che consiglio a tutti di andare a vedere almeno una volta nella vita.

Testo di Marco Gasparri.
Foto di Marco Gasparri e Pier Paolo Sacco.