Perdurando i lavori di messa a norma dell’Arechi, come già successo nel secondo turno di Coppa Italia contro il Benevento, i salernitani han dovuto chiedere il cambio di campo anche in questo terzo turno. Purtroppo questa volta si affronta il Pisa, neo promosso in Serie B dopo aver vinto i play off e pure l’Arena Garibaldi – Romeo Anconetani non risulta a norma, per cui si è costretti a cercare e giocare in un campo neutro che vada bene non solo alle due società, ma soprattutto alle questure di tutta Italia che si devono accollare (sigh!) la pratica. Sì perché purtroppo in Italia il problema principale è garantire l’ordine pubblico in qualsiasi stadio e partita, e non ha molta importanza a quale prezzo e sacrifici siano costretti sia i normali cittadini che i tifosi, l’importante è raggiungere lo scopo prefissato, a qualsiasi costo. È come se quando si giocasse una partita, qualsiasi altro problema venga accantonato o trascurato. Quindi chissenefrega del problema disoccupazione, terrorismo, corruzione e quant’altro… quando si gioca una partita tutte queste altre cose diventano di second’ordine.

Così pure a Gubbio si ripete lo stesso scenario che abitualmente siamo costretti a vedere ogni domenica negli stadi della nostra penisola: strade chiuse, forze di polizia impegnate più per dare indicazioni e per negare possibili vie da percorrere, plexiglass, digos presente ovunque, camionette e macchine di polizia e carabinieri in ogni dove: tutto questo per tenere d’occhio 350 persone paganti al Pietro Barbetti di Gubbio. Per di più non solo ai pisani non tesserati è proibita l’entrata allo stadio, ma anche ai salernitani, nonostante “giochino in casa”: le decisioni dall’alto dicono che è considerata trasferta anche la loro, per cui possono assistere all’ incontro solo i detentori del magico pezzo di plastica.

I pisani sono più numerosi e vengono sistemati nella curva dove, quando il Gubbio gioca in casa, prendono posto i padroni di casa. Ci sono gli striscioni Gradinata 1909 e quello del Centro Coordinamento, per il resto ci sono tanti striscioni di protesta contro la società ed in favore di Gattuso che, dopo aver riportato il Pisa in serie B, è stato allontanato a preparazione già cominciata.

I salernitani invece prendono posto nel settore ospiti e sono presenti con i drappi del Centro e Nucleo storico, Viking guerrieri e Nuova guardia (NG) che arriva a partita iniziata, in leggero ritardo.

I toscani, poco prima dell’ingresso delle squadre in campo, espongono uno striscione polemico che poi attaccheranno alla recinzione, verso la società: “Non lli volliamo questi romani io sto con Ringhio” ed alzano diversi stendardi; sull’altra sponda i salernitani sventolano qualche bandierina.

Nel primo tempo, galvanizzati dal gol del vantaggio dopo appena 15 secondi, i granata cantano ininterrottamente ed il loro tifo non conosce soste. Tanti i battimani e le mani alzate effettuate e sufficiente è lo sventolio delle bandierine. Dall’altra sponda i nerazzurri si limitano a qualche piccolo coro accompagnato dagli applausi e molto raramente alzano gli stendardi.

Nel secondo tempo i campani continuano a sostenere la squadra con grande costanza e seppur il numero non sia elevato, i cori sono sempre continui e lineari. Tantissimi i battimani in questa seconda frazione e a metà secondo tempo faranno una semplice ma discreta sciarpata.

I pisani, invece, in questa seconda parte di gara, forse presi dalla squadra che cerca di giocare per raggiungere il pareggio, saranno molto più ispirati e canteranno di più, facendosi anche sentire forte nelle azioni più importanti della loro squadra. Soprattutto nel finale i cori saranno più continui ed accompagnati da applausi e stendardi alti, e seppur non si possa parlare di tifo qualche coro c’è stato, anche se le pause sono andate per la maggiore. Esultano per il gol del pareggio arrivato all’ultimo secondo dei tre minuti di recupero, facendo sobbalzare il settore nerazzurro.

Ai tempi supplementari e nonostante la delusione del gol arrivato in zona Cesarini, i granata continueranno a tifare sempre costantemente e senza grosse pause, cosa che faranno anche durante i rigori dove la loro squadra avrà la peggio ed uscirà dalla manifestazione. Ricevono comunque l’applauso dei loro giocatori a partita conclusa e quando si avvieranno negli spogliatoi.

Per i pisani pochi i cori cantati ai supplementari, ma grande l’esultanza finale per la vittoria ed il conseguente passaggio al turno successivo, oltre che per il lancio di qualche pantaloncino donato dai propri giocatori.

Marco Gasparri.