Si gioca di lunedì la gara di Salerno, posticipo della seconda giornata che vede l’esordio casalingo della Salernitana dopo il buon pareggio esterno contro la Roma. Attesa all’Arechi l’Udinese per un interessante confronto in campo e ancora di più sugli spalti, per cui arrivo con largo anticipo ed anche se il meteo non sembra promettere nulla di buono, decido di sfidarlo e riempire la mattinata e il mezzo pomeriggio a disposizione per visitare praticamente tutta la città, partendo dal centro storico passando per la stazione, il vecchio stadio “Donato Vestuti” e il bellissimo lungomare. Stremato dalla giornata, parzialmente rinfrancato da un bel pranzo, approssimandomi allo stadio arriva anche la pioggia, come una premessa epica alla sfida prossima a realizzarsi in campo e sugli spalti.

Al fischio d’inizio la Curva Sud si presenta come un muro umano. Impatto visivo impressionante e non da meno lo è il tifo vocale. Davvero sorprendente ciò che vedo per quanto Salerno non è che sia una novità nel mondo ultras, ma davanti alla bellezza, quando trascende anche le aspettative, la reazione più immediata è sempre quella di meraviglia. Le manate sono splendide, i cori a ripetere massicci, bandieroni nella parte inferiore sempre al vento. Quando l’intero settore canta, lo stadio diventa una bolgia e in termini di continuità, il tifo si mantiene sempre costante nel tempo e anche nei decibel.

Onore al merito anche alla presenza del gruppo sopraggiunto da Udine. Trasferta lontanissima per loro con l’aggravio del lunedì, ma sono comunque 62 i tagliandi venduti nel settore ospiti. Nonostante un ambiente caldo, cercano comunque di esprimere il loro tifo per tutti i novanta minuti complessivi, senza soffrire pause ed incuranti di tutto, ivi compresa la consapevolezza di non riuscire a farsi sentire. Bandierine sempre al vento, realizzano anche una piacevole sciarpata e si segnalano anche per alcuni cori contro Napoli.

In campo, per la cronaca, finisce 1 a 1.

Catello Onina