Derby toscano molto sentito dalle due tifoserie, diciamo pure che non è il loro derby per eccellenza, comunque è una di quelle partite che va evidenziata col cerchietto rosso. Buona la presenza del pubblico: nonostante qualcuno a Siena ricordi con nostalgia la massima serie, l’attualità ci racconta di una squadra che milita in serie C complice anche il terremoto del Monte dei Paschi che ha causato un bel trambusto nella città del Palio e di riflesso anche in tutto lo sport cittadino.

Qualcosa meno di cinquemila persone assistono a questa partita, circa cinquecento sono gli ospiti, numero di tutto rispetto viste anche le recenti disavventure della società aretina, disavventure che per assurdo hanno compattato le varie anime del pubblico, dal tifoso all’ultras, che si son stretti attorno alla squadra per far sì di non far sparire il calcio dalla città. Obiettivo centrato e Curva Sud che attiva i motori per poter presentarsi al meglio in un campo ostico sotto tutti i punti di vista.

Padroni di casa che organizzano una coreografia ad inizio partita, bandierine bianco – nere con uno striscione su due piani a fare da contorno. Semplice ma efficace.

Sull’altro versante gli aretini possono contare su un buon numero di persone che alla fine partecipano parecchio attivamente al tifo, creando per tutti i novanta minuti un bell’ambiente. Diverse bandiere a due aste e pure qualche torcia accesa in zona Fossa, per il resto la Curva Sud formato trasferta può andar fiera di aver fatto in pieno il proprio dovere.

Senesi che colorano il proprio settore con qualche bandierone, viene organizzata pure una sciarpata dagli esiti non felicissimi, poi la prova sul campo mina alcune certezze dei soliti indecisi. Il pareggio agguantato all’ultimo tuffo fa toccare il cielo con un dito ai padroni di casa, un punto alla fine insperato mentre gli ospiti masticano amaro per aver visto sfuggire una vittoria ormai apparsa sicura.

Risultato a parte, restano le emozioni sugli spalti, l’attesa per il derby, la voglia di primeggiare sull’avversario. Il calcio è fatto pure di cose semplici.

Testo di Valerio Poli.
Foto di Sauro Subbiani.