Per la gara contro il Castrovillari, il “De Simone” di Siracusa si veste a festa per celebrare i cent’anni trascorsi dal primo aprile 1924 quando già si giocava a calcio in città da qualche anno, ma Luigi Santuccio e Genesio Pioletti promuovendo la fusione fra l’Esperia dell’Isola di Ortigia, l’Insuperabile della Borgata Santa Lucia e la formazione dei militari del 75° Fanteria diedero vita al Circolo Sportivo Tommaso Gargallo Siracusa, unanimemente considerato come primo nucleo calcistico del Siracusa odierno.

Sugli spalti è stata la solita grande prova di tifo da parte della Curva Anna, come in tutta la stagione d’altronde. La ciliegina sulla torta in quest’occasione speciale, è nella splendida coreografia allestita per festeggiare i “cent’anni della loro unica fede”, semicit. Una coreografia che è un po’ la chiusura del cerchio con l’altro bellissimo spettacolo messo in scena all’andata contro il Trapani. È però tutta l’annata ad essere stata particolare per i tifosi siracusani, tornati in D dopo una serie di tentativi infruttuosi, dimostrando poi fattivamente e con un sostegno ben al di sopra delle righe di dimostrare non solo questa categoria ma anche di più.

Tanti i cori, battimani che si susseguono, bandiere e sciarpate a colorare costantemente la curva, non sono mancati nemmeno i messaggi di fraterno amore nei confronti dei gemellati stabiesi, freschi di promozione matematica in Serie B. Anche la Dea Eupalla ha steso una mano benevola sul campo, dove i biancazzurri hanno battuto con un netto 3-1 il Castrovillari. Tutto perfetto se non fosse per il settore ospiti vuoto e la conseguente totale assenza di un confronto ultras. Peccato ma giusto così, visto che da qualche tempo la tifoseria calabrese ha autosospeso le attività per protesta contro l’operato della società. Se soffrire lontano dalla propria amata squadra è il mezzo per tentare di salvare un amore, giusto così.

Giuseppe Ragnolo

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