Siracusa aveva bisogno di una scossa, dopo essersi fatta sfuggire come sabbia tra le dita lo scorso campionato. E dopo che, anche in questa stagione, non sembrava riuscire a sferrare la zampata giusta per lanciare il suo guanto di sfida all’Eccellenza regionale. Tornare quanto meno in Serie D è imprescindibile per una squadra di tale blasone, è insomma il minimo sindacale che la tifoseria si aspetterebbe dopo l’onta dell’ultimo fallimento. L’esonero del tecnico Peppe Mascara doveva servire esattamente a suonare quella carica e il big match interno contro l’Igea Virtus poteva essere la più ghiotta delle occasioni per rilanciare le proprie ambizioni. Invece neppure il nuovo corso a guida dell’allenatore Cacciola è riuscito a segnare quella svolta, anzi nel più paradossale degli incubi, i biancazzurri sono stati letteralmente sbaragliati dall’Igea Virtus, altra nobile decaduta del calcio siciliano, che s’è imposta con uno 0 a 4 che non ammette repliche.

La Curva Anna è arrivata a questo match con il solito inappuntabile piglio, facendo ottimamente quadrato al centro del proprio settore e sostenendo la squadra nonostante un nuovo carico di diffide giunte nell’ultimo periodo potesse minare un po’ il suo stato d’animo. Invece il tifo è stato quello di sempre e nemmeno il passivo di tre reti è riuscito a minare la caparbietà degli ultras che però, a un quarto d’ora dalla fine, materializzandosi l’impietoso 0 a 4 finale, hanno preso a contestare la squadra. Non gli si poteva davvero chiedere altra pazienza.

Bella prova di tifo per gli ospiti, raccolti in un compatto quadrato a sostegno della squadra di Barcellona Pozzo di Gotto. Trasferta non agevole anche in virtù degli screzi del passato, ma che hanno affrontato con il giusto mix di numeri e qualità, rendendosi autori di una prestazione canora positiva e continua, benedetta dal campo con una vittoria pesante, che ovviamente e in maniera inversamente proporzionale, è servita a scaldare gli animi e alimentare l’entusiasmo dei presenti fino alla fine.

Benissimo per l’Igea Virtus che si lancia così in testa alla classifica, con il sogno di ritornare quanto prima a quelle e ben altre categorie che l’hanno vista protagonista nel recente passato. Non così bene per Siracusa, con cui la sorte è a dir poco in debito e prima o poi dovrà restituire qualcosa, anche se questo passa giocoforza da un sodalizio agguerrito dal punto di vista tecnico tanto quanto gli ultras sanno esserlo sugli spalti.

Foto di Simona Amato
Testo a cura della redazione