Ultima partita di stagione al Menti tra il già salvo Vicenza e il senza obiettivi Perugia. In città l’aria è positiva e la tifoseria ha voglia di festeggiare una salvezza raggiunta con sofferenza e quando tutto sembrava presagire ad una retrocessione diretta, visti i pessimi risultati conseguiti fino a due mesi fa. Il Perugia invece chiude una stagione tra alti e bassi, senza essere riuscito ad entrare nei play off come speravano i propri tifosi.

Il popolo vicentino ha voglia di festeggiare anche perché intravede, nel prossimo futuro, la possibilità di un cambio societario: sarebbe questo come una liberazione dopo la lunga era dei Cassingena, verso i quali la fiducia è ormai ai minimi termini.

La società, già d’accordo con chi dovrà subentrare, per questa partita ha stabilito dei prezzi bassissimi così che al Menti si presenteranno circa 12.000 spettatori, tra cui un centinaio giunti da Perugia.

In curva sud tornano, dopo anni, alcuni ragazzi colpiti da daspo, li accoglie lo striscione: “La Crew riabbraccia i suoi fratelli”.

Ad inizio gara la curva vicentina si presenta coloratissima con bandiere, bandieroni e parecchie torce. Uno striscione con scritto “In questa curva sempre presenti, la squadra ha stretto i denti – Ora la nuova società dovrà far gioire tutta la città”, svetta in curva all’ingresso dei giocatori.

I perugini si fanno notare per il continuo sventolio dei loro bei bandieroni biancorossi. Inizialmente appaiono divisi in tre gruppi: Armata Rossa, Brigata e Ingrifati. Poi nel secondo tempo cercheranno di fare più blocco unico, ma dalla tribuna mi è quasi impossibile sentire i loro cori. Indifferenza totale da entrambe le tifoserie verso la controparte.

Mentre la partita procede ai ritmi di un’amichevole, la sud si diverte ad accendere torce e fumogeni. Anche i ragazzi dei Distinti accendono parecchia pirotecnica, gettandola subito a terra per evitare rischi.

Immancabili i cori contro il Verona e nel finale parte un “Chi non salta è un veronese” che fa già presentire l’aria del derby che sarà.

Da segnalare che con i vicentini erano presenti reggiani, messinesi e cremonesi.

Marcello Casarotti.