La prima volta che sono stato al “Paolo Mazza” è stato verso i primi anni ’90, quando di coperto c’erano solo la tribuna e la curva di casa, mentre il resto dello stadio consisteva in una decina di gradoni nei distinti ed un settore ospiti con un’impalcatura in ferro, entrambi scoperti.

Con il passare degli anni il luogo per ospitare i tifosi ospiti, in base alla partita, è diventato a volte un lato della tribuna, altre volte un lato dei distinti, mentre il vecchio settore venne abbandonato per diversi anni, per poi essere demolito ed essere adibito a parcheggio utilizzato dalla società.

Passano diversi anni e la Spal, con alle spalle campionati di Serie D ed anche alcuni fallimenti, rinasce grazie alla Giacomense, dalla quale prende il titolo sportivo.

In poco tempo, la società ferrarese torna in serie A, con la progressiva ristrutturazione dello stadio. Con questa stagione, i lavori sono completi, grazie alla demolizione totale dei vecchi settori distinti ed ospiti, per far posto ad una copertura integrale dell’impianto in tutti i settori. Oggi il “Paolo Mazza” può essere paragonato ad uno stadio in stile inglese, un vero gioiellino per la città di Ferrara

Per questo incontro ci sono pochi spazi vuoti. Nonostante un’alta percentuale di abbonati, trovare biglietti per partite non di cartello è ancora relativamente facile.

Curva di casa molto compatta con una ottima sciarpata iniziale; gran effetto di colori bianco e azzurri, mentre al centro della curva il bandierone raffigurante Federico Aldrovandi sventola senza sosta. Ottimo anche il tifo per quasi tutti i 90’, con qualche calo causato dal pareggio inaspettato del Cagliari, sopraggiunto in pochi minuti.

Nel settore ospiti presenti circa 400 tifosi cagliaritani, quasi tutti fuori sede. Dall’isola arrivano una trentina di Sconvolts, molto uniti e compatti. Coinvolgono anche i tifosi attorno con diversi battimani e cori (impossibile poterli decifrare dalla mia postazione a causa dell’incessante sostegno casalingo). Presenza sicuramente oltre la sufficienza.

Luigi Bisio