La partita Spal – Verona coincide con i festeggiamenti indetti dalla società per i 110 anni dalla fondazione della Società Polisportiva Ars et Labor di Ferrara. Nel prepartita sono stati invitati per una passerella celebrativa diversi allenatori e giocatori che hanno contribuito alla storia del sodalizio biancoazzurro. Tra i più acclamati dalla tifoseria Pierobon, Zamuner, Selva e Paradiso mentre è arrivato qualche fischio all’indirizzo dell’ex presidente Tomasi.

Dopo il clamore suscitato settimana scorsa per il divieto imposto all’Olimpico ritorna a sventolare nella curva estense la bandiera con il volto di Federico Aldrovandi.

A seguito dell’appello lanciato in settimana di portare una bandiera allo stadio, oggi la Curva di casa risulta molto colorata: bello il colpo d’occhio all’ingresso delle formazioni in campo dove l’intero settore si colora di bianco e di azzurro. Dal punto di vista canoro, oggi la Ovest risulta essere sottotono rispetto al solito, evidentemente la tensione per i punti pesanti in palio sul campo ha condizionato la prestazione: in più di un’occasione, in particolare con il risultato a sfavore, solo lo zoccolo centrale rimane continua a cantare e a sostenere la squadra. Due striscioni esposti, uno per tempo, uno a dare il benvenuto ad un “nuovo” spallino e l’altro in omaggio ai dieci anni della Curva Nord di Ancona, mentre nel finale di partita “Federico Ovunque” viene appeso alla recinzione.

Sul fronte ospite circa 800 veronesi prendono posto nella Est, sostenendo con cori secchi i gialloblu in campo. Prova più che sufficiente la loro, a fronte di un inizio di campionato che non è certo stato dei migliori: pure oggi vedono sfumare, sul finale, una vittoria che sembrava quasi in tasca. Diversi i cori contro partiti, sia da una parte che dall’altra, a rimarcare di fatto l’ostilità tra le due tifoserie.

Enrico Garutti