Inizia con un derby il campionato del Taranto e del Foggia. Gli ionici inaugurano dunque la loro stagione fra le mura amiche, ospitando i cugini foggiani in uno “Iacovone” che, già dai giorni precedenti la gara, aveva fatto registrare il tutto esaurito nei settori di Curva Nord e Gradinata.

Dopo praticamente un anno di assenza, ritornano allo stadio i gruppi organizzati di fede rossoblù come avevano ampiamente annunciato con un comunicato. L’atmosfera riporta con la mente immediatamente ai vecchi tempi in cui la Curva Nord faceva parlare di sé per lo spettacolo fornito. In totale sono 9.300 gli spettatori presenti di cui 250 provenienti da Foggia, cioè tanti quanti ne sono stati messi in vendita. Già dalla scorsa stagione, il settore riservato ai tifosi avversari è stato più volte ridotto alla capienza massima di 250 per ragioni di sicurezza.

Gli spalti complessivamente, seppur a rilento, iniziano a riempirsi già con ampio margine sul fischio d’inizio dell’incontr,o mentre il primo acuto della Curva Nord si registra circa sessanta minuti prima dell’avvio delle ostilità: “siamo tornati” è l’antifona chiara che perviene dal cuore pulsante del tifo rossoblù.

Ottimo il colpo d’occhio fornito dallo stadio negli istanti che precedono l’ingresso delle squadre in campo, mentre nella Nord si definiscono gli ultimi dettagli per la coreografia che poi, proprio quando dal tunnel degli spogliatoi escono gli arbitri con le due formazioni, prende definitivamente corpo. Less is more dicono gli inglesi. Spettacolo minimal ma allo stesso tempo efficace, composto da cartoncini rossi e blu con al centro il copricurva “Curva Nord 12 Taranto” già visto in altre occasioni.

Potrebbe essere un buon auspicio per il prossimo futuro, affinché Taranto riprenda vita su quegli spalti apparsi mestamente vuoti per un anno. Di sicuro è uno dei presupposti per un derby spettacolare sia in campo che sugli spalti, anche se nel settore ospiti il vuoto permane.

Il primo tempo scorre con Curva Nord e Gradinata che incitano quasi incessantemente la squadra in campo, ma senza che nessuna azione degna di nota riscaldi ulteriormente gli animi. Nel frattempo termina addirittura la prima frazione di gioco a reti inviolate, ma ancora non c’è traccia dei supporter foggiani.

Il secondo tempo invece, offre uno spettacolo ben diverso su entrambi i fronti della contesa. Per quanto riguarda quella ultras, intorno al ventesimo della ripresa fanno finalmente il loro ingresso sugli spalti i tifosi ospiti. Immancabili reciproci sfottò e torce da parte dei tifosi di fede rossonera, bello il colpo d’occhio da loro fornito, che si dimostrano subito compatti e determinati.

È nei minuti successivi che lo stadio diventa letteralmente una bolgia, con i padroni di casa che si portano in vantaggio in campo e gli spalti che parallelamente raggiungono l’apice nel supporto canoro.

Passato il momento clou, nelle fasi successive tutto si svolge come da copione: le tifoserie non fanno mancare il loro apporto alle squadre in campo ma al netto della bontà del loro sostegno, della forza dei sogni di ognuna delle tifoseria, nella parte finale della gara è di nuovo il Taranto a segnare, raddoppiando ancora e nuovamente l’urlo del suo pubblico.

La gara giunge al termine senza altri sussulti, il Taranto vittorioso all’esordio restituisce senso ad un derby che, per quanto visto strettamente in termini di gioco, almeno per buona parte dell’incontro, non ha certo deliziato la platea. Discorso completamente diverso per quanto avvenuto sugli spalti dove, nonostante l’ingresso foggiano a partita ampiamente iniziata, per alcuni momenti è sembrata una rievocazione storica dei derby di qualche anno fa in quanto a vivacità e asprezza del confronto fra le due tifoserie.

La serata si è conclusa con un grosso incendio divampato in Curva Sud, mentre erano ancora presenti gli ospiti. Cause e responsabilità a parte, sulle quali è già iniziato il gioco del rimpallo, non si registrano fortunatamente feriti.

Testo di Fabrizio Giannico
Foto di Fabio Mitidieri