L’ultimo atto della stagione 2023-24 dell’Eccellenza laziale ha avuto come palcoscenico lo stadio “Castelli” di Tor Sapienza (quadrante est di Roma), dove sono scesi in campo per la Supercoppa di categoria il Terracina e la Rieti, le due squadre vincitrici, rispettivamente, del girone B e del girone A.

Vari i motivi di interesse legati a questo match: la presenza di due tifoserie, la novità del confronto (tirrenici e sabini non si erano mai affrontanti in precedenza), ma anche l’elemento geografico, dato che le due città, tra le più importanti della regione, rappresentano l’una il Lazio costiero, l’altra quello appenninico. Contesti diversi, storie parallele: per secoli, fino al Risorgimento, entrambe sono state le frontiere meridionali dello Stato Pontificio, marcando il confine tra i domini della Chiesa e il Regno di Napoli.

Come si diceva, terracinesi e reatini si sono presentati a questo incontro freschi di promozione in D. In palio, in quel di Tor Sapienza, un titolo platonico, ma le due tifoserie non si certo lasciate sfuggire l’occasione per ritrovarsi sui gradoni prima della lunga pausa estiva.

Un tifo concreto e lineare ha accompagnato, da entrambi i settori, le azioni di gioco. Ottimo, come sempre, il sostegno degli ultras della Curva Mare, che hanno continuamente colorato la gradinata con i loro bandieroni, costantemente in movimento nella parte bassa, e hanno tifato per tutta la partita, scegliendo principalmente cori lunghi, ben ritmati dal tamburo. Ultima partita, tempo di bilanci: “È stato bellissimo” è lo striscione con cui hanno salutato una stagione indimenticabile, che ha regalato loro la prima Coppa regionale, la Serie D e la possibilità di tornare a viaggiare fuori regione dopo diversi anni.

Nel lato opposto dell’unica tribuna del “Castelli” anche i ragazzi del Commando Ultrà Rieti hanno onorato in modo ampiamente positivo l’ultimo impegno stagionale. Molti volti giovani tra gli ultras amarantocelesti, che si sono mostrati compatti per tutta la partita, hanno effettuato tanti battimani e hanno cantato seguendo il ritmo del tamburo. Un bandierone e due bandierine hanno accompagnato i loro cori. La caparbietà con cui hanno sostenuto la loro squadra è stata premiata dalla vittoria della Rieti ai rigori, che ha portato il trofeo ai piedi del Terminillo.

Indifferenza tra le due tifoserie, che hanno tifato esclusivamente per i propri colori.

Testo e foto di Andrea Calabrese