Scontro al vertice in chiave play-off tra Cesena e Novara, per continuare a coltivare la speranza di riuscire a saltare a bordo dell’ultimo treno disponibile per la serie A.
Considerata l’importanza della gara, i piemontesi si presentano in pochi, ma come si fa a fargliene una colpa visto che la loro squadra, così come tutto il resto della serie B, è costretta da anni a giocare il sabato pomeriggio, giorno che per molti è lavorativo?
In queste condizioni è già difficile recarsi allo stadio nella propria città in tempo per il fischio d’inizio delle 15, figuriamoci andare in trasferta a 400 chilometri di distanza.
E la cosa più assurda è che c’è anche chi si imbroda perché, a suo dire, gli spettatori della serie B sarebbero in aumento. Ma i soggetti in questione hanno mai visto dal vivo, o anche solo per immagini, una qualsiasi partita del campionato di serie B degli anni ’80 o ’90?
Ad ogni modo, i sostenitori ospiti sono arrivati al Manuzzi per sostenere la loro squadra e, a conti fatti, è ciò che fanno per tutto l’arco dei novanta minuti di gioco. Tifo incessante a base di tanti cori, battimani e lo sventolio di un paio di bei bandieroni.
Si presentano in Curva Ferrovia quasi tutti con una maglia azzurra indosso ed offrono un gran bel colpo d’occhio. Personalmente, a livello di tifo, mi sono parsi più maturi rispetto all’ultima vota che li avevo visti all’opera, più costanti nell’incitamento e più continui.
Non mancano di punzecchiarsi con il gruppo dei sostenitori romagnoli posizionati al primo anello dei distinti. E questi ultimi sembrano cogliere nel segno, vista la reazione veemente da parte di più di un novarese. Naturalmente, nulla di trascendentale.
L’ordine pubblico non viene mai messo in discussione, nemmeno quando i supporter azzurri decidono di ricambiare le attenzioni ricevute inneggiando al Rimini, giusto quanto basta per far scaldare gli animi ai sostenitori di casa.
Sostenitori di casa chiamati a loro volta a dimostrare di saper trasformare il Manuzzi in un catino ribollente di tifo e passione per la propria squadra, tanto quanto trasudante ostilità nei confronti degli ospiti i quali, l’imperativo è d’obbligo, vanno messi in difficoltà ad ogni costo.
Anche stavolta la Curva Mare interpreta alla perfezione il proprio ruolo di dodicesimo uomo ed il risultato finale, sul campo oltre che sugli spalti, non può che premiarli ancora una volta.
Accolgono la loro squadra con un significativo “CONQUISTIAMO LA VITTORIA!” ed una bella fumogenata a tinte bianconere, che fa molto anni ’80. Dopodichè, sfoderano tutto il meglio del loro repertorio, inclusi un paio di vecchi cori, sempre efficaci, conditi da tanti battimani e da due belle sciarpate sulle note degli ormai tradizionali “Romagna e Sangiovese” prima e “Romagna mia” poi, sul finire della partita, quando il risultato sembra essere ormai acquisito e ci si può lasciare andare ai festeggiamenti.
Con la consapevolezza di aver raggiunto matematicamente il primo traguardo della stagione, quei tanto ambiti play-off che ancora tengono accesa la fiammella della speranza sulle sponde della Romagna bianconera.
Giangiuseppe Gassi.