Ultime battute del campionato di serie B 2013/2014, con la gara di ritorno della semifinale tra Cesena e Modena che si disputa in uno stadio “Manuzzi” mai come questa volta così carico di entusiasmo e passione. Il tutto, malgrado la presenza di pubblico risulti essere stranamente al di sotto rispetto alla media spettatori fatta registrare durante il corso della stagione regolare. Sono circa 9.500, di cui 700 provenienti da Modena, coloro che rispondono “presente” alle ore 18 di questo caldo e assolato Mercoledì 11 Giugno 2014.

A guardare gli spalti, sia dal punto di vista del pubblico di casa, sia da quello degli ospiti, verrebbe quasi da pensare che entrambe le tifoserie abbiano deciso di snobbare l’evento. In realtà non è affatto così e, anzi, si potrebbe discutere per ore circa l’opportunità di far disputare una partita di tale importanza nel bel mezzo di una giornata lavorativa che, come se non bastasse, in Romagna coincide con il pieno avvio della “stagione”, cioè del periodo dell’anno in cui più si lavora, grazie alle presenze turistiche.

Del resto, non si spiegherebbe diversamente il perché di una così bassa affluenza di pubblico per un match di questa importanza, laddove la presenza media stagionale registrata al “Manuzzi” quest’anno è stata di 10.500 spettatori a partita.

Malgrado tutto, la curva di casa si presenta più piena del solito e, ciò che più conta, capace di ergersi per novanta minuti a baluardo della propria squadra.

Anche il manipolo di ragazzi che di solito si ritrovano “casualmente” nei distinti, sono quest’oggi più attivi e incisivi delle altre volte nel sostenere la loro squadra e riesco a sentirli in più di un’occasione, grazie anche alla collocazione nella parte bassa del loro settore.

Prima dell’inizio del match, la Curva Mare mette in scena una coreografia davvero spettacolare, che la trasforma in un vero e proprio muro bianconero. Ma ciò che più conta, in una giornata come quella odierna, è la capacità di riuscire a sostenere i propri colori con grinta, passione e costanza lungo tutto l’arco dei novanta minuti. Ed i sostenitori romagnoli ci riescono alla grande, dando ottima prova di potenza vocale, degna di ben altri palcoscenici. E non è certo impresa facile visto che, pur giocando tra le mura amiche, hanno di fronte a loro una curva ospiti che, seppure non gremitissima, è giunta dall’Emilia determinata a vendere cara la pelle ed a giocarsi il tutto per tutto, nel tentativo di realizzare il miracolo. Sì, perché è un miracolo quello che inseguono i sostenitor gialloblu, dal momento che il match dell’andata al Braglia è terminato con la vittoria del Cesena per una rete a zero e, stando anche alla posizione in classifica occupata da entrambe le squadre al termine della stagione regolare, i Gialli di “mister” Novellino dovrebbero vincere con ben due goal di scarto per riuscire a passare il turno.

La sfida, evidentemente, appassiona i sostenitori modenesi e li carica al punto giusto, tanto che i miei occhi e le mie orecchie assistono ad una prova di tifo veramente lodevole, malgrado siano solo in 700 a dover fronteggiare un intero stadio che, complice anche l’afa del pomeriggio, in certi momenti riesce davvero a togliere il fiato.

Quello che ne viene fuori, sugli spalti così come in campo, è un match davvero appassionante in cui la curva di casa fa rimbombare la propria voce e fa ballare le tettoie che coprono gli spalti, mentre dalla parte opposta del campo i modenesi tengono botta e continuano a sostenere i propri colori anche quando tutto ormai sembra essere compromesso.

Anzi, è proprio qui che viene il bello da parte della curva modenese. Proprio quando le lancette dell’orologio si avvicinano allo scadere dei fatidici novanta minuti (più recupero), i gialloblu compiono un ulteriore scatto d’orgoglio e cominciano a cantare un unico coro, sulle note dell’indimenticabile “The sound of silence” del duo Simon & Garfunkel, che poco alla volta si propaga a tutti i presenti nel settore ospiti e continua ad essere cantata a squarciagola ben oltre il triplice fischio finale.

Addirittura, il coro dei modenesi continua ad andare avanti imperterrito ben oltre la fine dell’incontro, fin tanto che vengono trattenuti all’interno dello stadio, tanto da attirare la curiosità di diversi giornalisti che, a più riprese, escono dalla sala stampa, incuriositi, per cercare di capire cos’è quel coro in sottofondo che continua a provenire dagli spalti.

Sul fronte di casa, inutile dirlo, è festa grande per essere riusciti a conquistare una finale che, c’è da giurarci, darà vita a 180 minuti di fuoco e fiamme sia in campo che sugli spalti.

Niente male per questo Cesena, che all’inizio del campionato aveva come obiettivo dichiarato quello di una tranquilla permanenza in serie B.

Giangiuseppe Gassi.