A Valdagno, nello storico impianto “dei Fiori”, va in scena il big match del girone D della quarta serie tra Altovicentino (sorto dalla fusione di tre società vicentine) e la nobile decaduta Parma.
I gialloblu arrivano carichi di entusiasmo dopo la rinnovata passione per il calcio creatasi nella città ducale con la nuova società. Sembrano lontanissimi i mesi d’agonia che hanno portato al fallimento dopo oltre 100 anni di storia.
La partita è sentita dal punto di vista sportivo. Il Parma si presenta nella città laniera da capolista con 56 punti: l’Altovicentino segue con 49. Un ultima chance per i vicentini per provare a tenere aperto il discorso promozione. In D, si sa, arrivare secondi serve a poco.
Il vecchio impianto di Valdagno, storico e sempre bello da vedere, è colmo dal lato della tribuna, mentre la gradinata opposta non è purtroppo agibile e solo qualche giornalista e gli operatori TV la occuperanno. Spettatori presenti circa 2.500, con maggioranza gialloblu.
Addirittura si parlava di una richiesta da Parma per 3.000 biglietti ma alla fine, per la limitata capienza dello stadio, gli ospiti si sono dovuti accontentare dei 2.500 biglietti.
Fuori dallo stadio si nota la presenza della polizia, con le tifoserie per forza di cose mischiate per cercare il proprio punto d’ingresso. Durante la partita, dal settore crociato si alzerà qualche coro anti vicentino e contro i cugini reggiani odiati da sempre.
La voglia di fare festa tra i Boys e gli altri gruppi gialloblu è tanta: prima della partita bandiere e sciarpe già si fanno notare, così come i cori di incitamento ai giocatori. Lì davanti a tutto c’è lo storico striscione BOYS, quello di sempre, che dal 1977 gira in tutti gli stadi dove si reca il Parma Calcio.
All’ingresso delle squadre, un bandierone con scritto 1977 copre gran parte del settore dove ci sono gli ultras ospiti e in alto compaiono, senza che gli autori si facciano notare, tre torce. Poi tanti fumogeni di molti colori, un grande sventolio di bandieroni e bandiere a due aste danno l’inizio alla festa. Il tutto correlato con megafoni e tamburi, come una volta, con cori che per tutti 90 minuti accompagneranno i giocatori guidati da capitan Alessandro Lucarelli, oramai una bandiera crociata.
Da notare pezze da Napoli, Milano, ecc. questo per far capire che il Parma ha tifosi non solo nella propria provincia, ma anche in tutta Italia, e non solo.
Gli ultras locali espongono come sempre le pezze SETTORE A, MAJO e SETTORE AA con i colori delle tre società che hanno dato vita all’Altovicentino: Valdagno, Trissino e Marano Vicentino. Oggi il settore è colmo, anche se, a dire il vero, per lo più si tratta di tifosi occasionali . I ragazzi ad inizio gara fanno scendere delle strisce larghe un metro con i colori dell’Alto e molti palloncini (tutto offerto dalla società). Poi di colpo parte una bella cartata accompagnata da torce tenute in mano come si faceva prima delle proibizioni.
Il Parma nel primo tempo va in vantaggio per 2-0 e a nulla servirà il gol realizzato su rigore dai vicentini nella ripresa. Finisce 2-1 e il campionato di serie D è oramai vinto, ora si tratta solo di attendere la matematica e continuare ad invadere piccole città di provincia, dove l’arrivo dei gialloblu è visto come l’evento della stagione. A parte la piazza di Ravenna, tutto il girone D non ha tifoserie che si sono potute confrontare con piazze storiche e ricche di passione come Parma.
Marcello Casarotti.