Per la prima volta si gioca il derby fra Cento e Fortitudo Bologna, con un palazzetto tutto esaurito (bruciati in pochissimi giorni i biglietti) in cui, per l’occasione, è stato anche installato un mega schermo al di fuori.
I tifosi delle due squadre si ritrovano diverse ore prima nelle vicinanze del palazzetto per festeggiare l’incontro storico con tanto di taglio di due torte raffiguranti i loghi di entrambe le tifoserie, “Old lions” di Cento e “Fossa dei Leoni” della Fortitudo Bologna. Presenti all’evento, oltre ai tanti tifosi delle due squadre, anche Paolo Scaroni ed il padre di Federico Aldrovandi, due simboli di quando la violenza è esercitata dal Potere ed ovviamente non trova tutta l’enfasi che episodi ben minori dei tifosi hanno sui mezzi di stampa. Si conclude con un bel corteo finale con l’accensione di alcune torce, ma la festa non finisce qui ed avrà ulteriore ed ampio spazio all’interno dell’impianto di gioco.
Dentro al palazzo, prima dell’inizio della partita, giro di campo delle due tifoserie con diverse bandiere ed abbracci tra le parti. Viene anche esposto, sugli spalti, lo striscione “Noi e voi eterni leoni” firmato “FdL 70” mentre, nel settore centese, si apre “Al di là della partita gemellati da una vita” scritto su fondo bianco-rosso-blu, i colori delle due squadre, riproposti anche nelle bandierine della coreografia iniziale.
Per tutta la partita, le tifoserie hanno sfoggiato tutto il proprio repertorio di cori, alternandosi a vicenda fino a quando si sono ritrovati tutti coinvolti in un coro univoco contro la Virtus Bologna.
La partita finisce con una netta vittoria della Fortitudo, ma la sirena finale è giusto il segnale per la ripresa delle feste: invasione di campo dei tifosi, ancora altri abbracci fra tutti i presenti e poi tutti fuori dal palazzetto, per concludere la giornata davanti ad uno stand che ha sfornato salsiccia e birra per tutti.
Fabio Bisio.