In un calcio sempre più malato, dove non passa giorno senza che un calciatore non venga indagato per scommesse, una squadra non venga radiata e una curva non venga chiusa per cori contro la discriminazione territoriale, mi ritaglio ancora un po’ di spazio ultras qui a Fermo, con trasferta stranamente aperta agli Anconetani, anche se con biglietto nominale e botteghino chiuso il giorno della gara. Perché sia chiaro, decidere di andare allo stadio, magari con la famiglia, il giorno stesso della partita, può diventare reato. Strane leggi di uno strano Paese, dove norme e decreti molto più che liberticidi stanno per dare la botta finale alla nostra passione.
Tornando alla gara, lascio sulla tavola un roastbeef alle noci ancora caldo per raggiungere Fermo. Sul tratto dell’A14 trovo molte auto private ed il pullman organizzato dai CUBA; certe cose, malgrado tutto, mi mettono ancora di buonumore. Sbrigate le solite pratiche burocratiche entro in tribuna, dove incontro il mio amico Simone e, fra qualche scatto e qualche risata, parliamo per tutti i 90 minuti di ultras. I Fermani all’inizio della gara effettuano una bella fumogenata gialloblu e iniziano a sostenere la loro squadra con cori e battimani, il tutto accompagnato dallo splendido rullare di un tamburo. Per loro è una gara molto sentita visto che l’ultimo incontro coi Dorici risale all’8 Maggio 2011, quando con un gol dei biancorossi al 94° furono condannati ad un altro anno di Eccellenza, con forti tensioni nel dopogara. Gli ospiti vanno quasi subito in vantaggio di 3 reti e questo influirà non poco sulla prestazione dei locali, con molti vuoti fra un coro e un altro, malgrado i loro bandieroni siano sempre alti. Poi i padroni di casa riescono a portarsi a meno uno dall’Ancona e i ragazzi della curva cercheranno di spingere la squadra al pareggio, beccando diverse volte gli ospiti con insulti ed uno striscione. A metà ripresa i gialloblu effettuano una sciarpata, bella da vedere.
Gli ospiti si presentano in quasi 600 unità, una rarità visti i tempi. Sempre belli da vedere pur se sprovvisti dei loro bandieroni. Aiutati anche dal risultato, sosteranno gli undici in campo per tutti i 90 minuti, colorando il settore con una bella sciarpata a metà del secondo tempo, accendendo qualche torcia e facendo esplodere diversi “bomboni”. Anche loro, come i padroni di casa, lanceranno diversi cori contro i dirimpettai. Al terzo gol dell’Ancona un brutto episodio accenderà ancora di più la tensione: un’oggetto di metallo lanciato dalla tribuna colpirà alla schiena un giocatore dell’Ancona, e avrò non pochi problemi a restare all’interno dello stadio. La partita finisce 2-3 e lancia i Dorici a +6 dalla seconda. Gli ospiti festeggiano coi loro giocatori sotto il settore ospiti. Fuori lo stadio piccoli momenti di tensione fra Fermani e Polizia, con lancio di alcune bottiglie e qualche sasso, il tutto durerà una decina di minuti.
Testo di Francesco Fortunato.
Foto di Simone Meloni.