Presentato dalla stampa come il derbyssimo, mi sento in dovere di ridimensionare, e non poco, la partita. Che sia un incontro importante per la classifica non ci piove, il Pontedera è primo in classifica, anche un po’ a sorpresa essendo una neo promossa, mentre il Pisa si siede sul gradino immediatamente sottostante con la speranza, neanche troppo vana, di sfruttare a pieno il turno casalingo. Che sia un derby non ci sono dubbi, per chi non lo sapesse, Pontedera è un paesone in provincia di Pisa, perciò una lingua d’asfalto, ed un tratto di superstrada, separano le due località. Per farla breve, con un comune scooter è possibile percorrere il tratto che separa Pisa centro da Pontedera. Sul derbyssimo in termini di tifoserie, però, meglio lasciar perdere: troppo diversi i due bacini, troppo diversa storia e tradizione, perciò troppo diversi amici e nemici; se per i pontederesi il derby per eccellenza è con i “cugini” di Ponsacco, per i padroni di casa il derby è con Livorno, se per gli ultras granata un altra rivalità storica è con Viareggio, i pisani in Toscana hanno nel mirino lucchesi e fiorentini. Questo per dire che tra le due tifoserie attualmente non c’è niente di più che indifferenza, dopo che per un periodo, in passato, erano affiorate delle timide simpatie reciproche.

Quello che va messo in luce è la questione legata alla tessera del tifoso, in quanto gli ultras granata non sono tesserati e perciò non possono di fatto acquistare il biglietto per il settore ospite, ma in definitiva possono acquistare il biglietto per qualsiasi altro settore. Se il buonsenso esistesse ancora, si sarebbe fatto in modo di far acquistare ai pontederesi i biglietti di curva sud per poi dirottare tutta la truppa nel settore destinato agli ospiti, invece, potenza della tessera del tifoso, gli ultras non tesserati si sistemano in tribuna, il restante dei tifosi granata, evidentemente muniti di tessera del tifoso, prende comodamente posto nel settore ospite.

Che gli ultras ospiti siano ben carichi per l’occasione, si capisce fin dalle prime battute: già nel prepartita appendono alla balaustra uno striscione con su scritto “No alla tessera”, ed i primi cori che intonano nel momento del riscaldamento delle due squadre sono proprio quelli contro la tessera.

All’Arena Garibaldi si aspetta il pubblico delle grandi occasioni ed anche in questo caso, fin dal mio arrivo nei dintorni dello stadio, noto un certo movimento, segno che questo pomeriggio i posti vacanti resteranno ben pochi. Come ormai succede spesso, fuori dei cancelli si crea la solita interminabile coda ed è evidente che in curva, dove l’afflusso di persone è maggiore che negli altri settori, qualcosa vada storto: pochi minuti prima del via, infatti, nel settore più caldo dello stadio, si notano ampi spazi vuoti. Solamente con le squadre già posizionate sul terreno di gioco, avviene l’ingresso di un gran numero di persone, che qualcosa non sia andato per il meglio lo si capisce dai primi cori intonati dagli ultras che prendono di mira, e non poco, le forze dell’ordine. Un comunicato a firma Curva Nord Maurizio Alberti porterà a galla i problemi che si sono verificati all’ingresso della curva, problemi che si ripetono ogni qual volta c’è un afflusso maggiore del normale. Tornelli, filtraggi e prefiltraggi dovrebbero facilitare il compito di chi entra in uno stadio, invece in Italia, e non solo a Pisa, funziona all’esatto contrario e lo spettatore non è messo nelle condizioni di godersi uno spettacolo per il quale ha pagato. C’è poi chi ciclicamente parla di stadio per le famiglie… vien da ridere!

Se la Curva Nord deve aspettare qualche minuto per compattarsi e dare il via alle danze, gli ultras granata sono a ranghi completi fin dal prepartita. I loro primi cori, come detto, son contro la tessera, ad inizio gara si fanno notare per qualche bandierina agitata, poi solo la voce a dominare la scena: la loro prova è positiva, in fin dei conti cantano per tutta la partita cercando di coinvolgere nel tifo anche le persone che sono nel vicino settore ospite, la cosa riesce in un paio di circostanze, ma per gran parte dell’incontro il tifo sarà sulle spalle della ventina di ultras. Per loro tanti cori per la squadra, alcuni per i singoli giocatori, altri ancora contro la tessera. Nonostante il numero ridotto si danno un bel daffare e nonostante uno stadio per gran parte pieno e vociante, riescono a farsi sentire in diverse circostanze.

La Curva Nord, appena riesce a compattarsi, espone uno striscione ricordando la strage dei migranti morti affogati: “Tragedie inaccettabili. Vicini ai migranti”. Scontato da che parte può stare la tifoseria pisana, da sempre impegnata nel sociale a favore dei più deboli: il minuto di silenzio decretato e rispettato dalle due squadre e dal pubblico presente, è il massimo che possono fare i nostri politici, evidentemente le numerose leggi in materia fin qui emanate sono inadeguate, a meno che non si voglia fare un minuto di silenzio una volta al mese per ricordare una tragedia del mare.

La Curva Nord parte con il freno a mano tirato, è chiaro che i problemi avuti all’ingresso si ripercuotono anche sul tifo: alcuni cori son ben fatti, altri non ricevono la giusta risposta. Per non farsi mancare nulla, gli ultras nerazzurri fanno esplodere una bomba carta (multa in arrivo alla società), poi a livello di colore si fanno vedere con qualche bandiera, ma anche in questo caso ne manca qualcuna all’appello.

Sul terreno verde le emozioni non mancano, il Pontedera passa per primo in vantaggio, il Pisa acciuffa dopo pochi minuti il pareggio, alla mezz’ora gli ospiti sbagliano un rigore, nel mezzo tante decisioni dell’arbitro che scontentano un po’ tutti, specialmente il pubblico locale che inveisce contro lo stesso direttore di gara.

La partita e gli episodi movimentano il tifo, la Curva Nord aumenta i decibel e qualche battimano è fatto da quasi tutto il settore, anche i cori risultano essere più incisivi con le pause che sono praticamente annullate.

I secondi quarantacinque minuti riprendono con un altro striscione esposto in curva nord: “Giustizia per Aldrovandi”, a ricordare un episodio sul quale è bene fare ampia luce e sul quale invece, per un motivo o l’altro, c’è chi tenta sempre di insabbiare. Un paio di cori ancora e poi è la volta del terzo striscione della giornata: “Forza piccolo Nahuella  la nord tifa per te”.
Se i ritmi in campo si abbassano, la Curva Nord sembra andare controcorrente, offrendo una prova sicuramente più convinta che nel primo tempo: ora i cori sono per lunghi tratti potenti e continui, con le bandiere spesso alte che donano un bel tocco di colore. L’incitamento alla squadra è continuo, la curva partecipa quasi in toto al sostegno, si chiede a gran voce la vittoria non dimenticandosi di nominare i nemici viola. Quando si vuol far riposare le ugole, si sostituisce la voce con le parole, infatti altri due striscioni salutano due nuovi arrivati in casa nerazzurra: “Benvenuto Mattia” a firma Kapovolti, “Benvenuta Gaia” a firma Rangers.

Una bella sciarpata ed una torcia accesa sembrano portare le due squadre al novantesimo ma, proprio sul filo di lana, una punizione da distanza siderale beffa il portiere locale e porta il vantaggio il Pontedera: immancabile la gioia degli ultras granata, i quali vedono materializzarsi una vittoria che porta la propria squadra solitaria sulla vetta della classifica, con un bel vantaggio sulle dirette inseguitrici. Doccia gelata per il pubblico di casa che se la prende per un arbitraggio effettivamente un po’ sui generis.

Valerio Poli.