La partita si gioca in un paese vicino, precisamente a Bastiglia, perché il campo del Real Panaro, in quel di Bomporto, provincia di Modena, non sarà agibile fino al febbraio del 2014 per lavori di ristruttazione.
Circa 15 i tifosi del Reggiolo presenti, arrivati con un paio di automobili. Li rappresenta la pezza “S.k.r.l. moriremo sì… ma non di sete”, esposta alla rete che divide il campo da gioco dal settore che li ospita, una tribunetta scoperta con quattro gradoni in ferro che assomiglia più ad un antistadio che ad uno stadio vero e proprio.
All’entrata dei giocatori viene esposto per alcuni minuti uno striscione di carta con scritto semplicemente “Non un passo indietro”, seguito dall’accensione di una torcia.
Il tifo va a sprazzi ma quando c’è si può dire che la partecipazione è totale: “Reggiolo la mia città”, “Reggiolo Reggiolo”, “Alè biancorossi” sono alcuni dei cori migliori, eseguiti tutti al ritmo di un tamburo.
Nel secondo tempo viene esposto un altro striscione che prende di mira l’ex allenatore: “Zanasi-Gazzetta di Modena basta cazzate”. Oggetto della polemica è un’intervista sul giornale citato, in cui il mister se la prendeva con gli “Skonvolts” affermando fossero loro la causa del suo esonero. La realtà è che, come spesso succede, gli ultras diventano il parafulmine su cui scaricare problemi e responsabilità.
Sul rettangolo verde la partita è abbastanza brutta, anche se entrambe le squadre hanno diverse occasioni per fare goal. A pochi minuti dalla fine, però, è il Real Panaro a gonfiare la rete, prendendosi i pochi applausi dalla gente presente (circa 70 persone).
Fabio Bisio.