Una volta si chiamava Giglio, per i tempi era un gioiellino. Fu il primo impianto di proprietà per un club, uno stadio “all’inglese” con le tribune e le curve a ridosso del campo. Poi, nel corso degli anni, lo stadio ha cambiato nome in “Città del tricolore”. Oggi si chiama Mapei Stadium ed ospita le partite casalinghe del Sassuolo, avversario del Bologna.

Per le due squadre è il primo incontro ufficiale in campionato (finora fra i due club ci sono state solo amichevoli).

Il ritrovo del tifo rossoblu è alla Stazione Centrale verso le 11, per poi prendere il treno delle 12. Vista la vicinanza tra i due centri, moltissimi propendono per questa soluzione.

Nota lieta è che anche per quest’anno la società del Sassuolo, come promozione per gli abitanti dei paesi terremotati dell’Emilia, permette di acquistare un biglietto come ridotto in qualsiasi settore, escluso ovviamente il settore ospiti.

Il settore bolognese, con una presenza di circa 2.000 persone, incita la squadra già durante il riscaldamento. All’entrata dei giocatori in campo viene proposta una sciarpata, fatta da quasi tutti gli effettivi, accompagnata dal lancio di qualche fumogeno, di cui uno finisce in campo per poi spegnersi subito.

Ci sono tutti i gruppi al gran completo, con la presenza di una pezza “Vecchi Ultras Siena”, vista l’amicizia con la Beata Gioventù. Viene anche esposto uno striscione a favore di un ultras di Nocera scomparso pochi giorni prima: “Ciao Guido fratello molosso”.

Invece, nel settore sassuolese, in netta minoranza, diverse pezze e qualche bandiera. I neroverdi si fanno onore con un paio di sciarpate. Le bandiere vengono sventolate per quasi tutta la partita.

Dopo il 2-0 per il Sassuolo, dai Bolognesi iniziano i cori contro Guaraldi  (“Te ne vai o no”) scanditi da tutta la curva, insieme ad altri insulti. Il rigore di Diamanti restituisce un po’ di speranza ai felsinei.

Nel secondo tempo un acquazzone improvviso, che dura circa mezzora, limita molto il gioco (campo al limite della praticabilità), ed anche il tifo da entrambi i lati diminuisce sensibilmente. Le due curve si svuotano quasi per metà; una parte si ripara sotto la curva, altri rimangono a prendere un’acqua martellante.

Verso la fine della partita il tempo migliora, ma il Bologna non riesce ancora a vincere (unica squadra rimasta ancora a zero vittorie).

Al triplice fischio alcuni giocatori del Bologna vanno sotto il settore dei propri tifosi, che però fanno capire con vari gesti che la cosa non è ben gradita. Così, invece di prendere anche solo qualche applauso, ci sono solo fischi. Dalla parte opposta una gran festa, con tutto il Sassuolo che va sotto la curva.

Fabio Bisio.