Contattato il fotografo di questa partita, per avere due dritte sull’articolo d’accompagnamento, gli ho subito chiesto le foto della Curva Primavera. Questo ragazzo portoghese mi ha risposto che non ne ha scattate perché nella suddetta curva “non c’erano gruppi organizzati”. Salvo proteste dell’ultimo minuto che mi sono perso, sono consapevole che non è così, che il nucleo organizzato del settore popolare “minore” del Toro era presente sui suoi gradoni. Questa breve conversazione mi ha fatto riflettere sulla portata dell’ondata repressiva che la Primavera ha subito nell’ultima stagione calcistica, rea di non essere allineata al modello di tifoso che vorrebbero le istituzioni locali calcistiche e di polizia, continuando a essere ancora una presenza scomoda all’interno dello stadio. In particolare, in questi ultimi mesi, gli ultras hanno subito DASPO e multe per “non aver rispettato il regolamento d’uso dello stadio”, nella fattispecie i posti numerati, accanimento che nel resto dello Stivale non trova eguali se non a Roma, sponda Giallorossa. Un altro sopruso, per sfortuna diffuso in molte piazze, è rappresentato dalle multe per l’esibizione del volto di Federico Aldrovandi, causa che ha visto e ancora vedrà schierata l’Italia curvaiola a difesa della memoria e affinché nessuno debba più morire per mano di chi paradossalmente dovrebbe garantirne l’incolumità.

Premesso ciò, possiamo parlare di quel che concerne il tifo. Sponda granata, detto della Primavera veniamo alla Curva Maratona. Questo settore, cromaticamente, rimane in controtendenza rispetto al resto d’Italia. Infatti, se le tifoserie nostrane stanno via via adottando uno stile di abbigliamento sempre più britannico, lasciando a casa sciarpe e bandiere con i propri colori, adottando un aspetto più anonimo, ciò non avviene nella curva di casa, dove il granata è presente pressoché ovunque, sia sotto forma di vestiario che di bandiere, fornendo un impatto visivo notevole, al di là del lato canoro. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, la Maratona registra un miglioramento nel tifo rispetto alle ultime stagioni, grazie alla reintroduzione del tamburo, fondamentale per i cori di marca torinista, di stampo tradizionalmente italiano.

Per quanto riguarda gli ospiti, la loro presenza si attesta intorno ad una cinquantina di unità. Il tifo è stato continuo, durante tutta la partita, con qualche pausa, così come lo sventolio delle varie bandierine che i supporter friulani hanno portato con sé. Sul campo la partita termina 2 a 0 per i padroni di casa con il ritorno al gol del “Gallo” Belotti.

Foto di Didier Marsilho.