La notizia dell’incidente ferroviario sulla tratta Andria-Corato è di quelle dall’altissimo impatto emotivo Le immagini ormai rimbalzano ovunque e sono fisse negli occhi un po’ di tutti. È una di quelle tragedie che colpiscono al cuore proprio per la vicinanza all’evento: tutti si sono trovati in un treno come quello, sonnecchianti verso il lavoro, con un libro aperto ripassando in vista della prossima interrogazione. Momenti che uniscono e che abbattono distanze, con la solidarietà viva e commossa che raggiunge la Puglia da ogni dove.

Molti dei nostri ragazzi sono impegnati in questo momento al palazzetto dello sport e sul luogo della tragedia.
Chiunque volesse darci una mano può recarsi presso il nostro club oppure presso il palazzetto dello sport e contattare qualche nostro referente per coordinare gli aiuti.

Questo ed immediato il messaggio che la Brigata Fidelis, gruppo ultras al seguito dell’Andria ha fatto rimbalzare attraverso la propria pagina facebook. Così, in poco tempo, la macchina organizzativa ufficiale, quella mobilitata dalla protezione civile, composta da Croce Rossa, Vigili del Fuoco, medici, infermieri e tanti altri professionisti del soccorso, ha trovato man forte in questi ragazzi che si sono attivati materialmente, portando in loco scorte d’acqua e ghiaccio per i soccorritori ed i soccorsi, assieme alle loro braccia per dare una mano come possibile, laddove possibile, nell’aiutare e velocizzare le operazioni.

 

Pesante il bilancio, 27 i morti ed oltre una cinquantina i feriti, stando all’ultima conta. Tanti gli interrogativi, ancor di più la rabbia di un Sud dove si viaggia e si muore in tratte a binario unico. Qualcuno lo chiama “errore umano”, ma forse l’errore più grande è in quella (dis)umanità politica ed economica che è causa primaria di questo e di tanti altri mali del meridione. Quel lumicino di speranza che resta ancora vivo, lo tengono accesi ragazzi come questi che senza pensarci troppo si sono adoperati per prestare il proprio aiuto, ragazzi come quelli che sono rimasti ore e ore in coda nei centri trasfusionali per donare sangue.

In Puglia come a L’Aquila, come durante il terremoto in Emilia o le alluvioni in Liguria e in svariate altre occasioni. Sono stati i fatti a raccontare questo quadro così complesso e spesso sì contraddittorio degli ultras, ragazzi molte volte sopra le righe ma dal cuore sempre grande. Ignorateli pure, teneteli lì da parte, verranno sempre utili perla prossima strumentalizzazione spregevole o il vostro prossimo assurdo ed improbabile dossier da sciacalli.

Matteo Falcone.