Con la Serie A ed il torneo cadetto già iniziati da una settimana (dapprima con la coppa Italia e poi con il campionato), anche la quarta serie nazionale si appresta al via. Si inizia con la Coppa Italia Serie D, che prevede un turno preliminare destinato solo a neopromosse e a quante avevano terminato la scorsa annata nei bassifondi della classifica. Essendo in Umbria decido di seguire l’incontro tra la ripescata Trestina (l’anno scorso retrocessa dopo il play out contro il Mobilieri Ponsacco) e la neopromossa Sansepolcro, sbarcata in quarta serie dopo il rocambolesco sorpasso all’ultima giornata sull’Ellera e la conseguente vittoria del campionato di Eccellenza umbra (pur Toscano infatti, il Sansepolcro disputa ormai dal 1991-92 i vari campionati nella lega umbra).

Nonostante sia solo una classica partita estiva, trovo vari punti che stimolano la mia curiosità: innanzitutto la partita si disputa al “Lorenzo Casini”, casa del Trestina Calcio, ubicato nella piccola frazione di Città di Castello di nemmeno duemila abitanti, che talvolta trova anche asilo nel proprio comune di appartenenza. Vedere e toccare con mano stadi nuovi, non dietro una scatola di plastica che chiamiamo televisore, non è il solo movente visto che il Sansepolcro, già da qualche partita dello scorso anno, ha visto attivarsi un gruppo ultras molto organizzato. Cosa che, posso affermare con sicurezza per tutte le volte che nel corso degli anni sono passato da queste parti, non s’era mai vista, attestandosi a gruppi di tifosi improvvisati o ragazzini presi dall’adrenalina di partite particolari.

Domenica 27 agosto, essendo il fischio d’inizio fissato alle 16, parto con tutta calma per colmare i circa 50 chilometri che mi separano dalla piccola frazione ubicata lungo l’alta valle del Tevere ed una volta arrivato, posso anche farmi un giro per carpire altri importanti particolari a cominciare dalla piccola stazione ferroviaria facente parte della storica Ferrovia Centrale Umbra; ormai passa solo qualche treno in talune tratte e qualcun altro è stato sostituito dai bus in nome di un non specificato progresso. Comunque chi come me ha avuto modo e la fortuna di prenderlo sa di cosa parlo: la singolarità del suo percorso sta nelle fermate non solo in città ma anche in paesini piccoli e lontani dai centri abitati, fondendo il tutto in qualcosa di unico nel suo genere.

Tornando a noi, una volta terminato il mio personale tour imbocco la via che mi conduce nel piccolo stadio umbro, la cui capienza è di 800 persone ed è formato da due tribune: quella coperta, lontana dal rettangolo di gioco e destinata ai padroni di casa e, dalla parte opposta, il settore ospiti, ovvero una tribuna in ferro non molto capiente e scoperta. A questi due settori si aggiunge un rettilineo dove si può seguire in piedi la partita. Molto suggestivo anche l’ingresso in campo dalla parte dei locali con il nome dello stadio riportato in alto ed il piccolo botteghino dove poter acquistare i biglietti. Il costo del biglietto quest’oggi è fissato a 12 euro e francamente, per un turno di Coppa Italia, è un po’ troppo esoso rispetto agli standard; ciononostante il pubblico sugli spalti si aggira sulle 500 unità di cui un centinaio di ospiti.

Indubbiamente i tifosi locali seguono con grande passione le sorti della squadra umbra, la quale è il fiore all’occhiello di questo comprensorio così vasto e che da nove anni disputa ininterrottamente il campionato di serie D, superando di categoria anche il proprio comune di Città di Castello. Per una piccola frazione come Trestina la serie D equivale alla serie A per l’Empoli o il Chievo di qualche stagione fa. Purtroppo nella tribuna locale a seguire la partita ci saranno solo semplici tifosi (oltre a numerosi e rumorosi tifosi del Sansepolcro che per l’occasione preferiscono la comoda tribuna coperta all’angusto settore ospiti) ma comunque seguiranno con trasposto ed apprensione le giocate dei propri ragazzi in campo, pur non facendosi sentire con cori o quant’altro.

Nel settore ospiti sono tanti i tifosi arrivati da Sansepolcro ai quali, ad un quarto d’ora all’inizio dell’incontro, si aggiungono una trentina di ultras del Borgo, altro nome utilizzato dagli appassionati bianconeri, che si sistemano lungo il rettilineo sotto uno striscione recante il CAP di Sansepolcro, montato alle loro spalle coprendo la scritta FORZA TRESTINA, mentre gli altri stendardi verranno appesi molto defilati dalla parte opposta.

Con l’entrata delle squadre in campo, gli ultras toscani accendono un fumogeno blu a dare il via alla contesa e sventolano una bandiera bianconera. Nel primo tempo, nonostante il caldo ed l’angusto settore, si prodigano nel cercare di sostenere la propria squadra con discreti battimani ad accompagnare i cori, ma anche con cori a rispondere, anche se il tutto non dura che un quarto d’ora, poi il tifo diverrà meno continuo e più intervallato da pause, anche prolungate. Seppur ci siano sprazzi di pirotecnica e fiammate che si alternano alle pause.

Nel secondo tempo, nei primi minuti ci saranno ancori cori che verranno accompagnati da discreti battimani, ma poi anche in questa seconda frazione si ripeterà quanto già visto nella prima con cori alternati a pause più o meno durature. Non mancheranno nemmeno i cori goliardici, il che mi fa pensare in qualche modo ad una contaminazione (di persone o semplicemente di stile) con il GRUPPO OPPINI, gruppo che segue i Dukes, squadra di basket cittadina e che i cultori del mondo del tifo conoscono bene.

Nella parte finale della partita, il caldo sopravanza, il risultato non si sblocca e decisivi saranno i calci di rigori che premiano il Sansepolcro. La compagine toscana affronterà dunque gli umbri dell’Orvietana nella partita di domenica prossima, questa volta tra le mura amiche dello stadio “Buitoni”. Il rigore che dà la certezza della vittoria e del passaggio del turno lo sigla Giacomo Gorini che fa esultare sia i compagni in campo che gli ultras sugli spalti, abbracciati in un abbraccio ideale per festeggiare.

Esordio promettente per gli ultras del Sansepolcro in questa nuova categoria, ma bisogna ora capire e tastare la validità di questo bel gruppo alla prova con una controparte e con il tempo, per capire se siamo di fronte all’ennesima meteora o qualcosa di più e di valido. Nel Borgo incrociano le dita…
Marco Gasparri