Che colore ha la felicità? – quando a un certo punto della nostra storia abbiamo deciso di andare avanti, nonostante tutto e tutti, sapevamo che alla fine ci saremmo ritrovati di fronte a situazioni particolarmente difficili (del resto, nel momento stesso in cui siamo tornati in trasferta, le percentuali di rischio per il gruppo sono aumentate in maniera esponenziale, e non certo a causa della nostra Mentalità).

Per questo non ci siamo stupiti nel ricevere alcune pesanti diffide all’indomani della trasferta di Foggia.

Un viaggio come tanti, caratterizzato da molti episodi positivi e dalla giusta “attenzione” nei confronti di una tifoseria (quella rossonera) molto calorosa e -soprattutto- attiva.

Una trasferta sentita e molto partecipata, che non poteva certo essere rovinata dall’atteggiamento provocatorio e aggressivo messo in atto da qualche celerino all’arrivo della tifoseria bresciana nei pressi del settore ospiti.

Vero è che qualche ragazzo ha risposto al tentativo di prevaricazione da parte delle forze dell’ordine.

Nessuno però è mai andato oltre lo scontro verbale; addirittura, i responsabili della tifoseria si sono contrapposti -a loro rischio e pericolo- nel tentativo di riportare la calma, questo anche in virtù del fatto che non vi era traccia di Ultras avversari (come qualcuno inizialmente aveva ipotizzato).

Per questo, alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni, dopo aver letto le accuse generiche e strumentali della Questura di Foggia, e considerando ciò che non è assolutamente accaduto quel giorno, lasciateci dire che ci troviamo nuovamente di fronte a un tentativo di azzeramento del tifo organizzato bresciano, senza distinzione di settore.

Ciò lo dimostra anche il fatto che a essere colpiti per primi sono proprio quei ragazzi che hanno dimostrato negli ultimi tempi maggiore maturità, responsabilità, e una certa capacità nell’organizzare il tifo biancoblù.

E forse è proprio questo ciò che dà più fastidio a certe Questure; oppure, come spesso capita, in assenza di episodi eclatanti e di responsabili certi si colpisce a casaccio, partendo naturalmente da chi si mette in gioco maggiormente.

Con questo però non vogliamo cadere in un inutile vittimismo.

Piuttosto, per l’ennesima volta, vogliamo denunciare un sistema sbagliato, ingiusto e liberticida, che dopo un’improvvisa e -quasi- inaspettata apertura estiva, sta tornando sui propri passi nel tentativo di annichilire in modo definitivo il tifo organizzato, unica parte sana -nonché ultimo baluardo- del calcio italiano.

Per gli stessi motivi abbiamo deciso di sospendere la coreografia preparata per la partita di sabato con la Cremonese.

Una coreografia piuttosto articolata e sentita, dedicata a una persona speciale, ma che in una situazione come questa non avrebbe potuto certo avere la giusta partecipazione emotiva.

Prima di tutto gli Amici, sempre!

Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord

Brescia 15/03/2018

P.S. Nelle prossime ore daremo vita ad alcune iniziative per raccogliere fondi da destinarsi alla difesa legale dei ragazzi coinvolti -loro malgrado- in questo ennesimo teatrino tutto italiano.