Si torna a parlare di Ultras nocerini e della vicenda avvenuta il 10 novembre 2013 al Park Hotel San Severino, nell’immediata vigilia del “derby-farsa” tra Salernitana e Nocerina. Ad aprile scorso – sentenza depositata il 2 luglio – la Suprema Corte di Cassazione aveva annullato l’ordinanza di arresti domiciliari per i 9 tifosi rossoneri coinvolti nella vicenda, rinviando però gli incartamenti al Tribunale di Salerno per un nuovo esame.
L’udienza si terrà il prossimo 12 ottobre 2015 e in quella data il giudizio del Riesame terrà conto anche delle novità legislative introdotte dalla legge n.47 del 2015, entrata in vigore lo scorso 8 maggio, secondo la quale il Giudice dovrà motivare in maniera articolata la concretezza e l’attualità delle esigenze cautelari in relazione alle misure di custodia.
In tal senso, la Suprema Corte di Cassazione – di fatto indirizzando anche il percorso logico-giuridico cui dovrà attenersi il Tribunale del Riesame di Salerno – ha motivato l’annullamento dell’ordinanza di arresti domiciliari con la assoluta carenza di «concrete esigenze cautelari», dunque con la «assenza di qualunque pericolo di reiterazione del reato».
Alla base della decisione degli “ermellini”, il lungo tempo trascorso dai fatti – accaduti appunto il 10 novembre 2013 -, la condizione di incensurati di alcuni degli indagati e l’assenza di altre manifestazioni di intemperanza, nonostante le successive vicende che hanno visto protagonista l’Asg Nocerina: il sequestro delle quote; la vicenda giudiziaria che ha investito decine di tesserati che hanno incassato “fondi neri” dal club; l’assenza di episodi di intemperanza allo stadio, nonostante la squadra fosse di scena su campi geograficamente molto vicini.
Il dibattimento in programma il 12 ottobre al Tribunale del Riesame di Salerno fornirà esclusivamente un giudizio sul presunto pericolo di reiterazione del reato da parte dei 9 tifosi nocerini coinvolti. Sarà dunque ben diverso dal processo penale vero e proprio, nel quale 28 supporters rossoneri dovranno rispondere dell’accusa di violenza privata aggravata.