In un passato non troppo lontano, se ci fosse stata questa partita, come primo impegno ufficiale per le due squadre neo promosse in serie C, sicuramente ci sarebbe stato un pubblico numeroso ed un settore ospiti che si sarebbe riempito almeno per un terzo della sua capienza. Ma il calcio di oggi somiglia a tutto tranne a quello che era e che dovrebbe essere: divertimento, spensieratezza, amicizia, rivalità (sì, anche questo: almeno è un sentimento vero ), amore, semplicità e tanto altro ancora.
La partita odierna dimostra che si sta perdendo la vera essenza del calcio e 600 spettatori, di cui 10 ospiti, ne sono il perfetto specchio della realtà dei fatti. Tornando alla cronaca, gli eugubini prendono posto in curva (diciamo una sorta di tribuna coperta accanto alla gradinata) ed attaccati alla recinzione noto un paio di striscioni: Ultras Liberi e Diffidati Presenti, molto probabilmente per solidarietà a chi sta pagando dopo l’invasione di campo nella partita Gubbio-Foligno della scorsa stagione e che costò addirittura un provvedimento esagerato di ben due gare da giocare a porte chiuse. Per cui nella prima frazione ci saranno una trentina di ultras dietro le pezze che si limiteranno a seguire la partita in silenzio e gli unici cori partiranno dalla gradinata ( i soliti “Gubbio, Gubbio”).
Nel secondo tempo una parte di ultras, all’inizio una quindicina, decide di mettersi nella vera curvetta, appena subito dopo l’entrata nel settore. Sicuramente la scena più commovente è vedere una decina di bambini con bandiere alla mano camminare in direzione degli ultras e mettersi vicino a loro, a dimostrazione che a volte, tutta la pubblicità negativa che viene fatta dai maggiori organi di stampa, da certi personaggi sportivi e politici, non conti niente davanti alle scelte innocenti dei bambini. Tra l’altro il numero degli ultras aumenterà con il passare dei minuti e le pezze verranno staccate e sistemate davanti a loro. In questa seconda frazione il tifo sarà continuo, con tanti battimani e mani alzate. Inoltre sventoleranno una bandiera e 3-4 bandierine rossoblù per una discreta parte della ripresa.
Anche la squadra sembra beneficiare del tifo di casa tant’è che dopo 5 minuti passerà in vantaggio per poi raddoppiare al minuto 21. Ci sarà qualche piccola pausa dopo la mezzora, ma sarà di poco conto. Gli ospiti accorciano le distanza al novantunesimo, ma non c’ è più tempo e cosi sono i padroni di casa a festeggiare questa preziosa vittoria che garantisce i tre punti in palio, essendo un triangolare di qualificazione con la Viterbese a fare da spettatrice. Applausi della squadra alla curva che ricambia e canta cori per i diffidati e per la libertà degli ultras come già fatto durante la gara.
Capitolo ospiti: essendo una squadra neo promossa dalla serie D, per andare in trasferta i suoi ultras devono sottoscrivere l’odiosa e fastidiosa tessera del tifoso, cosa che la tifoseria rossoblu non ha fatto ed i dieci tifosi ospiti ne sono la prova lampante; 6 tifosi con un bandierone entrano a partita iniziata ed altri 4 nella seconda frazione. A parte un paio di sventolate non ci sono cori, anche se a fine partita ricevono l’applauso della squadra nonostante esca sconfitta dall’incontro.
Vengo a sapere in seguito che qualche ultras marchigiano ha raggiunto lo stesso la città di Gubbio ma non è stato fatto entrare. In passato esistevano stadi pieni ma la gente con qualche stratagemma veniva fatta entrare anche senza tagliando, adesso con gli stadi sempre più vuoti e magari pure disponendo di regolare biglietto, viene negato lo stesso l’accesso per la mancanza di una card. Mah, stranezze di questo sistema calcio sempre più malato e sempre più solo.
Marco Gasparri.