La giornata estiva indurrebbe tutti ad andare al mare, a pochi metri, con i Lidi che pullulano di bella gente, ma l’aria di derby e la voglia di calcio delle due piazze ha la meglio.

Gallipoli-Brindisi è un derby tra due squadre che hanno voglia di far bene. All’Antonio Bianco sono passati i tempi della cavalcata trionfale della C1 nella stagione 2008-09, ma l’entusiasmo della gente della “Perla dello Jonio” è sempre presente: c’è tanta carica per il ritorno in un campionato nazionale dopo cinque stagioni vissute tra i campi polverosi di Promozione ed Eccellenza.

Contro gli jonici c’è un Brindisi che, dopo il fallimento seguito a dei buoni campionati di Seconda Divisione, si è attrezzato per il salto in Lega Pro unica, da inseguire nonostante la concorrenza agguerrita del girone H. La Curva Sud “M. Stasi” risponde presente all’appello e per la vicina trasferta gallipolina si presenta in 400 unità, compatte e ben coordinate nei cori tra i vari gruppi “Legione”, “TK88” e “Vecchia Guardia”. Arrivati in largo anticipo rispetto all’inizio del match, i biancazzurri giganteggiano da subito nel piccolo stadio a pochi metri dal mare.

L’ingresso dei padroni di casa è scaglionato e la Sud gallipolina comincia a compattarsi solo attorno alle 14:45, a un quarto d’ora dall’inizio del match. Il movimento ultras jonico, falcidiato da tante diffide nonostante Gallipoli sia solo un centro di 25.000 abitanti, si presenta al primo match casalingo in buon numero. In Curva Sud si vedono gli stendardi “Mods”, “Sporka Dozzina”, “Bronx Group”, “Identità appartenenza” e “Gioventù Bruciata Gallipoli”, gruppi sempre presenti in ogni categoria che ha visto le sorti del Gallo. Sono presenti al “Bianco” anche dei supporters dell’Ostuni, storica gemellata, pronti a dare manforte per l’esordio casalingo.

Le due tifoserie fanno vivere un’atmosfera d’altri tempi, visti i cori coordinati da tamburi e l’odore acre dei fumogeni che accompagna l’ingresso in campo delle due squadre. Gli ultras del Brindisi, seppur danneggiati dal plexiglas che contorna il settore ospiti, sono in forma e il sostegno verso i propri colori, fatto di cori secchi e potenti, è incessante nell’avvio di partita, momento in cui il Brindisi preme un po’.

I gallipolini, anch’essi coordinati da tamburi, rispondono bene e sviluppano bei battimani e a gradevoli sonorità, quasi sudamericane. Il vantaggio del Gallipoli alla mezz’ora galvanizza i giallorossi, che pian piano riempiono anche il cuore pulsante dello stadio, forse a causa di qualche ritardatario.

I picchi di decibel si registrano nel coro celebrativo “Noi siamo un popolo fiero, antica città di mare, alziamo le nostre bandiere, facciamole sventolare” che, misto allo sventolio di tutti gli stendardi giallorossi, fa scorrere qualche brivido nelle schiene degli sportivi gallipolini, da troppo tempo in ombra dopo l’exploit della Serie B 2009-2010.

I brindisi continuano il loro sostegno con cori secchi, ma l’inerzia della partita non è favorevole ai biancazzurri, infatti l’annebbiamento dei ragazzi in campo non fa altro che infiacchire la lucidità e, anche a causa del sole che picchia sul “Bianco”, la prestazione sugli spalti del settore ospiti s’annebbia.

Prima della pausa partono gli sfottò dalla Sud gallipolina ma, al di là di qualche fischio, i brindisini non rispondono, quasi snobbando le canzonature degli jonici, e continuano con un coro lungo che trascina tutto il settore all’unisono.

La ripresa vede subito il pareggio biancazzurro, il settore ospiti esplode, ma il gol non dà vita ad una nuova partita. Il Gallipoli rimette la gara sui propri binari e, dopo un periodo di parità sostanziale anche sugli spalti, la maggiore lucidità in campo del Gallo elettrizza ancora il “Bianco”, che in questo debutto non dimentica il problema-stadio: lo striscione esposto dalla sud, “Gallipoli merita un vero stadio”, ricorda i problemi che il movimento calcistico gallipolino vive in un Comune che, all’esplosione del turismo, non riesce a far seguire degli investimenti per la propria squadra.

Notevole la sciarpata dei salentini che, sulle note di “Gente di Mare”, trascinano la propria squadra ad un vantaggio che arriva alla mezz’ora della ripresa. Il 2-1 causa il visibilio dello stadio, raggiante per un debutto da sogno, e spegne definitivamente la verve dei brindisini, quasi assenti a parte qualche coro in questa parte finale.

Testo Gabriele De Pandis.
Foto Michel Caputo.