De Andrè cantava “Primavera non bussa, lei entra sicura”. Il campo verde irradiato dai raggi del sole, in ogni dove, ci ricorda l’avvento di questa stagione, dopo un lungo Inverno. In questa 32ma giornata all’Arechi, tra Salernitana- Ascoli, ci sono tutte le condizioni per assistere ad un bel match con una cornice di pubblico che riesce a superare le 10.000 unità e con un seguito marchigiano di oltre 300 tifosi bianconeri nel settore ospite a loro riservato.

Gli ascolani sono in un buon numero, compatti dietro le pezze e il bandierone, materiale ben curato come pochi. Nelle fasi iniziali delle due frazioni di gioco, la quasi totalità dei supporters bianconeri giunti a Salerno spinge la propria compagine: qualche bella fumogenata durante la partita, tuttavia, è troppa la discontinuità del sostegno con vere e proprie fasi di stasi. Il caldo e l’andamento della propria squadra non aiutano di certo. Da una tifoseria del genere, le aspettative sono alte.

La splendida prestazione della squadra di casa spinge il pubblico dell’Arechi: nei Distinti, è in gran spolvero la presenza ultras raggruppata nella zona inferiore vicina alla Curva Nord, che si fa sentire e coinvolge tutto il settore nei momenti più intensi della gara.

La Curva Sud subisce anche lei il caldo, però riesce a dare maggior costanza al suo tifo avendo dei picchi alti con le folate offensive dei granata: le occasioni avute dalla Salernitana a metà e sul finire del primo tempo incidono positivamente nel sostegno del settore più passionale dell’Arechi. Il secondo tempo vede un supporto davvero intenso che esplode in un boato con i 2 gol che chiudono la pratica. Da segnalare una bella sciarpata e il celeberrimo jamm a verè accompagnato con un battimani che ha regalato un bel colpo d’occhio. L’intensità va a scemare a risultato raggiunto, subendo lo scotto della calda temperatura.

Da segnalare, nella Sud, la presenza degli ultras dello Schalke 04 con il proprio stendardo, più volte salutati con vari cori.

La partita termina con la vittoria della Salernitana, che proprio grazie a questo successo, sigla un filotto di tre vittorie consecutive e il consequenziale stop per gli ospiti, dopo la vittoria interna contro il Cittadella.

Una domenica di calcio, che vede sugli spalti due tifoserie di rilievo, è di una semplicità così elementare che risulta come una boccata d’ossigeno rispetto all’anormalità, a cui ci siamo assuefatti, di orari e giorni di partite decontestualizzate da qualsiasi concetto che possa legarsi allo stadio. Nulla di meno e nulla di più che una domenica di calcio. Tutto qui.

Gian Luca Sapere.