La sfida per il quarto turno di Coppa Italia tra il Torino ed il Pisa rievoca, sicuramente, ricordi particolari dal sapore antico. Non sono moltissimi i precedenti tra le due compagini, soprattutto nella massima serie, ma l’ultima volta che la squadra nerazzura è venuta a Torino per sfidare la squadra granata era il 4 giugno del 1991, ben 25 anni fa, e in quella occasione ci si giocava la Mitropa Cup. Il Pisa aveva già alzato al cielo quel trofeo due volte (nel 1986 e nel 1988), mentre i padroni di casa non si erano mai aggiudicati quella coppa. Per altro, quella finale, sarebbe stata la penultima di quella storica competizione: l’anno successivo, infatti, la squadra bosniaca (a quei tempi era ancora Jugoslavia) del Borac Banja Luka si sarebbe imposta nell’ultima sfida per aggiudicarsi questo ambito trofeo.
Tornando però alla finale tutta italiana di quel lontano 1991, lo stadio che ha ospitato quella partita è stato il Delle Alpi, inaugurato un anno prima per i mondiali di Italia ’90, ma che già da allora, ovviamente, mostrava chiaramente tutta una serie di difetti strutturali e progettuali, soprattutto per quanto riguardava la visibilità del campo dagli spalti.
Per farla breve, comunque, in quell’occasione ad avere la meglio furono proprio i padroni di casa a discapito della squadra nerazzurra dell’eclettico e famosissimo presidente Romeo Anconetani. Una vittoria di misura, ottenuta nei tempi supplementari, dopo che il Pisa si era portato in vantaggio a pochi minuti dal termine della partita, per poi essere raggiunta da un calcio di rigore nei minuti di recupero, ed essere poi sconfitta a causa della rete del definitivo 2 a 1 siglata a pochi istanti dal termine dei supplementari.
Tempi supplementari che, per altro, sono stati necessari anche per decretare la squadra vincente della sfida odierna, ma con un esito sicuramente ben diverso da quello di 25 anni fa, almeno dal punto di vista del risultato.

I granata giungono a questo incontro forti della buona stagione fino a qui effettuata in campionato, con il consolidamento della propria posizione nella parte medio-alta della classifica. I pisani, dal canto loro, dopo la promozione in Serie B, dalla Lega Pro, dell’anno scorso, e dopo le innumerevoli difficoltà di inizio stagione, condite dal più che concreto rischio di fallimento, stanno lottando fortemente per ottenere la salvezza e la conseguente permanenza nel campionato cadetto.

I nerazzurri sono accompagnati al Comunale, per questa sfida di Coppa Italia, da circa 1.500 tifosi che riempiono quasi completamente il settore ospiti dell’impianto sportivo torinese. Non risultano affisse pezze o drappi di gruppi ultras, ma l’apporto vocale risulta costante e intenso per tutta la durata della partita. I tifosi ospiti incitano compattamente, espongono diversi stendardi e lanciano molti cori offensivi nei confronti della tifoseria della Fiorentina. Verrà inoltre esposto uno striscione in ricordo di Mauro, storico ultras di Carrara, appartenente al gruppo dei Barbudos, e recentemente scomparso, che verrà poi affisso in balaustra. Da segnalare, infine, l’accensione di una torcia nel corso dei tempi supplementari.
Dalla parte opposta, la tifoseria granata risponde con il consueto incitamento continuo a favore dei propri undici in campo. Lo stadio è piuttosto pieno, ma visti i prezzi molto bassi stabiliti dalla società per questa partita, molti tifosi hanno deciso di assistere alla sfida in tribuna.

La Maratona ha sostenuto a gran voce la propria squadra per tutta la durata della partita con l’ausilio dello sventolio di numerosi bandieroni e l’esposizione di alcuni drappi. Tifo costante anche nella Filadelfia, dove i tifosi decidono inoltre di rispondere ai cori ostili lanciati dai pisani nei confronti dei fiorentini, storici gemellati dei granata. Una gran bella prestazione della tifoseria torinese, premiata sul campo dalla vittoria della propria squadra, anche se con alcune difficoltà.

La partita infatti, al termine dei novanta minuti, resta inchiodata sul pareggio a reti bianche ed è solo grazie alle sostituzioni effettuate dai granata, che a partita in corso hanno fatto subentrare giocatori del calibro di Ljajic e Belotti per cercare di scardinare la difesa nerazzurra, che la sfida cambia sostanzialmente volto. L’infortunio di Lazzari, tra le file dei toscani, quando le sostituzioni erano ormai terminate, ha fatto il resto. Il Pisa infatti, rimasto in dieci, non è più riuscito ad arginare le offensive degli avversari, che hanno quindi colpito più volte, terminando la partita e portando a casa una vittoria con il rotondo risultato di quattro a zero. Un risultato, di fatto, forse un po’ troppo sbilanciato per quanto visto in campo, ma che non lascia, comunque, molto spazio ad eventuali recriminazioni.

Testo di Daniele Caroleo.
Foto di Antonio Scaringi.