“Tanto parlò Passarelli che alla fine fui presente!” Si potrebbe parafrasare la celebre frase di Socrate, per spiegare la mia presenza al “Filippo Di Tella” di Vastogirardi. Scherzi a parte, è proprio grazie alla spinta motivazionale dell’amico Francesco che scopro un nuovo stadio della nostra amata Penisola, ma oltre a ciò il merito va anche ascritto alla prima trasferta dei Sorani in questo nuovo campionato di serie D, da cui mancava dalla stagione 2014-2015. E dove i bianconeri sono stati inseriti nel girone F, con compagini marchigiane, abruzzesi e molisane ma anche il Riccione, stimolando la tifoseria con confronti e trasferte davvero interessanti.

Vastogirardi è un piccolo centro in provincia d’Isernia, in pieno Molise, e qui purtroppo, soprattutto la domenica, i mezzi di trasporto pubblico scarseggiano ma poco importa, basta partire presto, seppur in auto e cercare di incamerare più cose possibile in questa calda giornata di metà settembre. Dopo circa due ore e mezza di viaggio arrivo nel piccolo paese molisano di neanche mille abitanti, a 1.200 metri sul livello del mare, per cui una volta resomi conto dell’altitudine, ringrazio di nuovo il buon Francesco perché sarebbe stato difficile raggiungerlo in pieno inverno quando freddo e neve imperversano.

Meglio non pensarci, non è quel tipo di giornate, anzi ad accogliermi ci sono 26 gradi e un caldo sole che mi permettono di godermi il mio classico giretto nel centro del paese, fatto di scalette e vicoletti che arrivano sulla punta estrema dove è ubicato il castello, storica fortificazione risalente alla dominazione angioina. È incredibile come in Italia anche un piccolo paesino possa contribuire alla ricchezza storica e architettonica, mentre pensando alle più piccole storie di nostra pertinenza, da una terrazza che dà sui monti circostanti si riesce a scorgere anche il famoso stadio “Di Tella” e la sua tribuna con i seggiolini gialloblù, colori della squadra locale che mi richiama al dovere.

Con un’ora circa al fischio d’inizio decido di scendere ed andare alla scoperta dell’ultima curiosità di questa bella giornata: lo stadio e tutto quello che ruota intorno ad esso. Si arriva all’impianto percorrendo un’unica strada, parcheggio nei campi adiacenti davanti al quale si trovano i botteghini: da un lato quello dei padroni di casa e dall’altro quello degli ospiti, stessa contrapposizione che poi si ripete per le entrate dei settori. Messo piede in campo, posso apprezzare più da vicino la tribuna del piccolo stadio: un’unica struttura coperta nella cui parte finale è ricavato un piccolo settore ospiti, diviso dal resto da una robusta cancellata.

Sono 250 i tagliandi messi a disposizione al costo di dieci euro cadauno: 50 i posti a sedere e duecento quelli in piedi. Gli ultras sorani decidono di spostarsi in macchina ed arrivare tutti insieme, difatti li vedo fare gruppo fuori l’impianto ed aspettare gli altri prima di prendere la via che porta al settore, effettuando un mini-corteo sempre bello da vedere. Ci metteranno pochissimo a sistemarsi in tribuna ed appendere tutte le pezze alla cancellata, pronti a dar manforte ai giocatori in campo.

La giornata sarebbe perfetta ma purtroppo manca la ciliegina sulla torta, cioè il confronto sugli spalti: benché la tribuna locale sia discretamente piena, come risaputo a Vastogirardi non esiste nessun tifo organizzato ma solo semplici appassionati però molto attaccati alla squadra. Il quarto campionato consecutivo in serie D per un paesino di 812 abitanti è veramente un orgoglio particolare, ancor più quest’anno in virtù del confronto con piazze di spessore e tradizione.

Tornado alla tifoseria bianconera, poco prima dell’inizio della partita cerca di trasmettere la giusta carica ai propri giocatori andati a salutarli sotto al “settorino”, poi durante la partita sarà ovviamente un monologo ospite. Gli ultras sorani stanno vivendo un periodo straordinario sotto tutti i punti di vista, personalmente penso siano una tra le tifoserie più in forma del momento: evidentemente i ragazzi hanno fatto quadrato e lavorato bene nelle serie minori ed ora giustamente raccolgono i frutti di quanto seminato.

Il tifo è continuo e raramente si percepiscono delle pause, inoltre i cori sono decisamente prolungati, non solo quelli a rispondere ma anche tutti gli altri, mentre il tamburo è un ottimo strumento per dare il tempo ed effettuare tantissimi battimani. Il colore è dato dalle diverse bandiere e bandierine, se si vuole cercare la perfezione ed essere pignoli, forse manca qualche stendardo, ma proprio a voler trovare ad ogni costo un difetto.

In campo la squadra resta in dieci uomini dopo appena dieci minuti a causa del fallo da ultimo uomo di Mastrantoni, ma gli ultras sorani incuranti continuano a sostenere la squadra e sul finire della prima frazione effettuano anche una bella sciarpata. Nel secondo tempo il Vastogirardi attacca, alla ricerca della vittoria, mentre il Sora arretra il baricentro per sopperire all’inferiorità numerica. L’occasione propizia per i locali arriva al cinquantasettesimo minuto grazie ad un calcio di rigore, ma Crispino blinda la porta a Ruggieri, così gli ultras bianconeri possono esultare ed allo stesso tempo tirare un sospiro di sollievo per il pericolo scongiurato.

Anche in questa seconda frazione il tifo è notevole, il Sora sembra praticamente giocare in casa: cori intonati alla perfezione da una curva gestita magistralmente dal lanciacori che sa caricare molto bene l’ambiente. L’intensità corale aumenta e saranno ancora più numerosi i battimani ad accompagnare i cori e le bandiere sempre al vento.

Quando le due squadre sembrano pronte a dividersi la posta in palio, ecco che in pieno recupero, al secondo dei quattro minuti concessi, il neoentrato Iacovetta trova la zampata giusta per battere Crispino e regalare i tre punti ai suoi. La delusione è tanta ma gli ultras ancora una volta non si scoraggiano, portando a termine la loro personale sfida degli spalti, poi al triplice fischio finale si scaldano con l’estremo difensore locale colpevole di un’esultanza, in effetti, troppo accesa nei loro confronti, ma sono cose di poco conto.

Più importante il confronto finale con la squadra, ma va ribadito che non c’è nessuna contestazione ma solo uno sprono a un maggiore impegno: d’altronde i risultati parlano chiaro, pareggio e sconfitta ai rigori nel turno di Coppa Italia ad Avezzano, sconfitta in casa contro la Sambenedettese ed ora una nuova sconfitta in trasferta. Lapidario e sintetico il portavoce: “tenete alla maglia come ci teniamo noi!”

Poi ancora cori e battimani ai quali si aggiungono anche i giocatori in campo, sperando che dalla prossima gara interna comincino a conquistare punti. Dopo aver lasciato gli spalti ed aver raggiunto le macchine si torna nuovamente a casa: anche se oggi non c’è stato alcun confronto ultras, sicuramente sarà una stagione molto intensa in cui non mancheranno i faccia a faccia con altre tifoserie, anche se ai sorani va dato atto di essere riusciti a sfornare una prestazione ugualmente e decisamente maiuscola.

Marco Gasparri