Penultima gara del campionato di serie B dell’anno solare 2017 e ultima partita in casa per il Venezia, che ospita nell’anticipo della ventesima giornata la Cremonese. Le due compagini sono entrambe reduci dalla promozione in cadetteria avvenuta nello scorso campionato. La gara si gioca di mercoledì sera, gli spettatori allo stadio Pier Luigi Penzo di Venezia sono 3.158 (di cui 1.930 abbonati e incasso complessivo di 16.499 €) con quasi un centinaio di tifosi provenienti dalla Lombardia.

La Curva Sud di casa appare abbastanza gremita, espone uno striscione di solidarietà alla famiglia di Chiara, ragazza quindicenne di Chioggia venuta a mancare recentemente in un tragico incidente stradale. Per tutti i novanta minuti il tifo dei padroni di casa è di buoni livelli, da segnalare la presenza, insieme a lagunari, dei gemellati di San Donà di Piave e di Pistoia. Nel secondo tempo sono autori di una bella sciarpata, che riesce a coinvolgere quasi tutta la curva, condita anche da numerosi due aste e da tante bandiere sventolate, offrendo complessivamente un bel colpo d’occhio e nell’ultimo frangente di gara viene accesa pure qualche torcia. Per tutto l’arco del match il tocco di colore non è mai mancato e viene dato dai diversi bandieroni sventolati continuamente, molto bello e significativo quello in ricordo di Michael, tifoso arancioneroverde scomparso in estate.

Gli ospiti giunti in Veneto sono all’incirca un centinaio, si posizionano, al centro del settore ospiti, compatti dietro le loro pezze, offrendo un discreto sostegno per tutto l’arco del match. Il settore, globalmente appare ben colorato, tramite le varie pezze, le bandiere sventolate e i vari drappi. In campo il primo tempo termina a reti bianche, il risultato si sblocca dopo quindici minuti dalla ripresa con la rete del vantaggio degli ospiti. Il vantaggio dura poco più di dieci minuti, infatti subito poco dopo la marcatura, i padroni di casa riescono a ristabilire la parità e al triplice fischio si giungerà con il punteggio immutato.

Testo di Federico Longo.
Foto di Luca Marchesini.