Nel freddo di Verona si incontrano il Chievo e il Bologna alla presenza di circa 6.000 persone con tanti spazi vuoti anche a causa del termometro che s’approssima allo zero e le concomitanti feste natalizie in vista delle quali la gente s’affanna per gli ultimi regali.

Curva di casa con NORTH SIDE e GATE 7 che raccolgono una presenza che si aggira attorno al centinaio di persone, con un tamburo e un paio di bandieroni che contraddistinguono un tifo comunque altalenante in cui il massimo della partecipazione si registra al momento dei goal.

La presenza bolognese si aggira su circa 500 persone, compresi altri settori come distinti e tribuna che raccolgono qualche rossoblu sparso. Disposti nell’ultimo anello della curva ospiti, un po’ scomodi da fotografare anche a causa della scarsa illuminazione, esporranno almeno una quindicina di pezze in rappresentanza di tutti i gruppi più importanti del tifo felsineo. Da segnalare la pezza raffigurante il volto di Federico Aldrovandi, giovane ferrarese morto nel luglio 2005 per mano di quattro poliziotti: “eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi” ha stabilito un lungo processo, a margine di un episodio che continua ad essere oggetto di grande attenzione mediatica. In tanti stadi l’immagine è stata proibita, altre volte multata dal giudice sportivo perché considerata “provocatoria”, ma gli ultras di tutta Italia continuano a sostenere questa battaglia di memoria e giustizia.

Buono l’impatto canoro dei bolognesi per tutta la partita, tifo sempre continuo con diverse sciarpate e massimo picco raggiunto al 45° con il gol del 3-2 che manda in estasi il settore.

Luigi Bisio