Siamo sono alla sesta partita di campionato è vero, è un po’ presto per iniziare a tirare le somme, ma tra Venezia e Livorno si gioca una partita in cui, per quanto si è potuto vedere in questo primo scorcio di stagione, si fronteggiano due squadre che dovranno faticare parecchio per raggiungere una salvezza tranquilla.
Due squadre e due società che provengono da percorsi completamente diversi, il Venezia reduce da una cavalcata trionfale che lo ha portato in soli due anni a un passo dalla Serie A, sfumata poi agli spareggi playoff. Livorno che invece torna in B dopo due stagioni di Serie C con l’entusiasmo della neopromossa e nonostante l’inizio di campionato stentato, i tifosi labronici sono comunque presenti in discreto numero: circa un centinaio al Pierluigi Penzo, suddivisi in due schieramenti principali, LVRN 1915 e CURVA NORD.
La nostra giornata era comunque iniziata molto prima del fischio d’inizio visto che, strada facendo, abbiamo avuto modo di immortalare il corteo organizzato dai ragazzi del gruppo “Uno-nove-otto-sette”, il più recente dei due principali presenti nella curva sud locale. Iniziato nei pressi del bar abituale ritrovo del gruppo in occasione delle partite casalinghe, ha contribuito a scaldare gli animi e la voce dei ragazzi, nonostante una stagione, sportivamente parlando, non all’altezza delle precedenti.
Lo stadio, come previsto, non vede la presenza di molto pubblico e solo i due gruppi presenti in curva si dannano l’anima e provano a ravvivare un’ambiente altrimenti davvero spento. Nel corso del primo tempo, nella curva sud locale vengono esposti, da entrambi i gruppi, degli striscioni di vicinanza verso la Curva Sud San Donà 1994, di recente scioltasi a seguito di vicissitudini societarie: una perdita non indifferente di una tifoseria che nel pensiero e nelle azioni aveva pochi riscontri simili nella sua categoria, e spesso anche in piazze anche di categorie maggiori.
L’altro striscione, esposto invece dal gruppo Curva Sud VeneziaMestre è dedicato a mister Vecchi, la cui panchina inizia già a traballare dopo quest’inizio di campionato, negativo oltre ogni più pessima previsione.
Riguardo i livornesi, giunti nel settore a metà primo tempo, come detto in precedenza si sono suddivisi in due, sempre però tifando all’unisono, senza farsi mancare qualche coro di sfottò nei confronti dei dirimpettai arancioneroverdi, coi quali ci sono state comunque, negli anni precedenti, poche occasioni di confronto. Tra questi, resta storico quello del 1989 allo stadio Baracca di Mestre, dove un gruppo di portuali labronici crearono non poco movimento nelle vie attigue allo stadio mestrino.
Gli anni successivi, specificatamente nella stagione 2003-2004, le due tifoserie si sono nuovamente incontrate ma l’indifferenza è stata totale, nonostante la presenza del migliaio di tifosi giunti da Livorno in quella stagione e la presenza, assieme agli ultras arancioneroverdi nella gara di ritorno, di modenesi e pistoiesi.
Tornando alla giornata odierna, in campo le due squadre impattano sull’1-1: al gol su rigore di Diamanti risponde nel secondo tempo il Venezia con il neo acquisto Citro, che riesce a evitare il secondo smacco consecutivo casalingo ai lagunari dopo quello patito con gli Stregoni Beneventani.
Nulla da segnalare nel post gara all’interno dello stadio, né fuori, con i labronici che ripartono con lo stesso vaporetto con cui sono arrivati senza alcun tipo di problema.
Testo di Marcello Casarotti
Foto di Luca Marchesini