Verona 30 dicembre 2017 – ore 20,45
Stadio Marcantonio Bentegodi
Hellas Verona – Juventus 
19a giornata Serie A 2017/18

 

La diciannovesima giornata del campionato di serie A, che segna anche la fine del girone di andata, vede contrapposte il Verona di Fabio Pecchia e La Juventus di Massimiliano Allegri.

Ben 31 punti dividono la Vecchia Signora, solitaria al secondo posto con 44 punti alle spalle del Napoli già campione d’inverno e l’Hellas altrettanto solitario ma al penultimo posto con soli 13 punti racimolati a fatica durante le 18 gare fin qui disputate.

Nonostante questo e il freddo veramente pungente, lo stadio si presenta quasi tutto esaurito per questo incontro nel quale i tifosi scaligeri sperano di ritrovare la formazione che quindici giorni fa ha maltrattato il Milan battendolo per 3-0. Ci si aspetta quindi una prova d’orgoglio che dimostri, nonostante la pessima figura rimediata a Udine, che la squadra c’è e può ancora far sperare il popolo gialloblu in una, quasi ormai insperata, salvezza.

Spiegamento di centinaia di rappresentanti delle forze dell’ordine all’esterno dello stadio a presidiare i punti caldi per evitare ogni forma di contatto fra le due tifoserie, supportati anche dalla presenza di un elicottero che già da un paio d’ore prima dell’inizio della partita sorvola la zona dello stadio, controllando dall’alto i movimenti dei tifosi.

La Juventus porta a Verona più di duemila tifosi che occupano quasi interamente il settore inferiore e superiore della curva nord a loro riservata, che si sistemano dietro gli striscioni storici dei Drughi, Nucleo e Nab.

Curva sud piena all’inverosimile con sfoggio di tanti bandieroni distribuiti sia nella parte superiore che in quella inferiore. Tanti altri bandieroni vengono sventolati nella tribuna ovest dove trova la sua sistemazione il 1° Febbraio, gruppo che riunisce al suo interno le vecchie appartenenze alle Brigate Gialloblu.

Dal fischio d’inizio fino a circa il ventesimo del primo tempo vengono esposti in curva due striscioni con chiari messaggi rivolti all’allenatore “PECCHIA VATTENE” e al direttore sportivo “FUSCO HAI FALLITO”. La pazienza dei tifosi di casa sembra aver raggiunto il livello massimo di sopportazione e non concilia certo la scelta, da parte della società, di perseverare senza apporre correttivi sulla strada che ha portato al disastroso score del Verona nel girone d’andata.

Cori offensivi reciproci da parte delle due curve che non si risparmiano nemmeno dopo l’inizio della partita e proseguono fino alla fine della stessa.

Purtroppo alla prima occasione la Juventus passa in vantaggio e lo sconforto si impossessa dei tifosi gialloblu che, nonostante tutto, continuano incessantemente a sostenere la propria squadra. Sostegno che sembra spronare i giocatori in campo che, all’inizio del secondo tempo, raggiungono un insperato pareggio con Caceres il quale, con un fendente preciso all’angolo, trafigge il portiere bianconero.

Il tifo dei sostenitori del Verona diventa assordante e riaccende la speranza per un risultato che sulla carta sembrava quantomeno proibitivo, ma la speranza si infrange inesorabilmente contro uno spietato uno-due della Juventus che fissa il risultato sul 1 a 3 e che sarà anche il risultato finale.

Cori offensivi da parte dell’intera tifoseria di casa partono indirizzati all’allenatore, alla dirigenza e al Napoli prossimo avversario dell’Hellas. Nonostante l’ennesima prestazione negativa, i tifosi veronesi annunciano la loro presenza in terra partenopea.

Personalmente sono rimasto un po’ deluso del poco entusiasmo e conseguente scarso supporto vocale da parte dei tifosi bianconeri verso la propria squadra, in barba ad una sfida e un risultato molto importanti nella corsa per la conquista dello scudetto. Probabilmente l’abitudine al successo fa sì che subentri un certo appagamento di fronte all’ennesima vittoria di una squadra che sta cannibalizzando da oltre un lustro il nostro campionato, polverizzando ogni record. Al triplice fischio finale sembrava fosse il Verona ad uscire dal campo vincitore e lo è stato sicuramente sugli spalti.

Gianfranco Corradi