Si torna a giocare allo stadio Romeo Menti a pochissimi giorni dallo scoppiettante Vicenza-Taranto. Con un giorno di ritardo sul programma, a causa del maltempo che ha funestato la zona e costretto al rinvio, si disputano i quarti di finale dei Play Off di Serie C. Va in scena un altro incontro altrettanto intrigante e importante dal punto di vista del tifo, quello che contrappone Vicenza e Padova, sfida di campanile che l’alta posta in palio rende ancora più particolare.

Bruciati in pochissimo tempo i biglietti messi a loro disposizione, sono 1.200 i tifosi patavini presenti. Grande cornice di pubblico nel resto degli spalti dove trovano posto 11.000 spettatori totali, praticamente il tutto esaurito per quella che è la capienza attuale e che sarebbero stati molti di più senza questi limiti figli dell’ipocondria con cui da qualche anno si gestisce l’ordine pubblico o con cui si crede di poter eternamente posticipare gli interventi strutturali.

Partita importante sia in campo che sugli spalti. La rivalità tra le due tifoserie è notevolmente cresciuta negli ultimi anni. Le due tifoserie, militando nello stesso girone da varie stagioni, hanno avuto modo di fronteggiarsi più volte. La Sud berica, arricchita dalla presenza dei gemellati di Reggio Emilia e Udine, ad inizio gara sfoggia come sempre i suoi bandieroni, ma anche torce e fumogeni.

Dopo solo dieci minuti il Lane passa con il “solito” bomber Ferrari dando il via a festeggiamenti e colore. I ragazzi sono molto molto carichi e confermano anche il buon periodo a livello canoro. Questa sera però fanno ancora meglio e, a parte qualche pausa fisiologica, ci sono stati dei momenti in cui sono riusciti a coinvolgere anche gran parte dello stadio. Si son sentiti più volte cori alla vecchia maniera, molto coinvolgenti e possenti.

Anche i Fedelissimi, presentatisi con alcuni nuovi bandieroni, si fanno sentire spesso, giovandosi di un bel muro umano, compatto e numeroso nel proprio spicchio di stadio. Qualche problema con gli ospiti per via del lancio di fumogeni e petardi per il quale, a fine primo tempo, interviene la polizia per cercare di calmare gli animi.

I padovani, presenti come detto con il massimo dei numeri consentiti, fanno la loro parte fino in fondo, mostrando entusiasmo e voglia di battere a tutti i costi i cugini, non solo per una questione di supremazia territoriale ma anche per tornare in quella Serie B che oramai da troppi anni manca dalla città del Santo. Supportati dalla coreografia che accoglie i giocatori ad inizio gara, con a capo lo striscione in veneto “Dai sighemo forsa Padova!” (“Dai urliamo forza Padova!”), i biancoscudati spingono in tutti i modi la loro compagine. Bene nel complesso il loro tifo, ma non benissimo come negli ultimi derby: soprattutto il gol del 2-0 vicentino ad inizio della ripresa (risultato con cui poi si concluderà la gara), ha costituito un durissimo contraccolpo per i tifosi padovani. Non sono mancati gli sfottò, soprattutto da parte vicentina che, dopo le schermaglie con i Distinti che hanno scaldato gli animi, hanno più volte intonato cori anti-Padova nei quali hanno coinvolto gran parte dello stadio.

Finisce con le rispettive squadre sotto ai settori a ricevere applausi e incoraggiamenti per l’imminente e decisiva partita di ritorno, alla fine della quale la spunterà proprio il Vicenza.

Marcello Casarotti