Anticipo pasquale nel piccolo impianto di Villafranca Veronese, località conosciuta per la vicinanza a Verona, il suo Castello Scaligero e l’aeroporto Catullo, tra la locale squadra e la nobile decaduta Como. 

È serie D, siamo alla terzultima partita di campionato ed i punti sono molto pesanti. Per i lariani, che sono a +2 dal Mantova, il massimo punteggio è d’obbligo; per i veronesi invece i punti sono necessari per evitare i play-out.

Partita importante insomma, e anche se si gioca in un giovedì pomeriggio lavorativo (cosa sempre sgradita ai tifosi, da avversare e non accettare mai) il richiamo è alto e la piccola tribuna di casa è quasi colma. 15 euro il prezzo per questa partita: tanti per una serie dilettantistica.

Da Como sono circa 100 i ragazzi che con i propri mezzi hanno raggiunto Villafranca. La voglia di tifare è tanta, è tornato l’entusiasmo in questa piazza così importante che, dopo varie vicissitudini, ora anche a livello societario pare avere imboccato la strada giusta.

I lariani fanno gruppo dietro allo striscione COMO 1907, sigla in cui si riconoscono tutti i gruppi quando sono in trasferta. Il colpo d’occhio, anche grazie ai bandieroni, è molto piacevole. Ci sono poi le pezze delle Donne Como, dei Pesi Massimi, degli Old Fans e gli storici Panthers presenti con una bandiera a due aste. Il tifo vocale è costante e rumoroso per tutti i 90 minuti. In particolare, belle le canzoni legate alla maglia che la curva ha cantato più volte.

In campo la partita è aspra e a tratti cattiva, gli animi sono molto accesi e i tifosi lariani, che giocano praticamente in casa visto l’inesistente tifo del Villafranca (qui più che rossoblu i cuori sono gialloblu, per l’Hellas), danno una gran spinta ai propri giocatori che alla fine portano a casa la vittoria per 2-1. Esattamente quello che serviva per continuare a sognare. Per trasformare il sogno in realtà.

Marcello Casarotti