Fa strano vedere il PalaDozza tinto di bianconero, ma del resto non bisogna stupirsi: il tempio del basket bolognese non è sempre stato esclusiva della Fortitudo, ma spesso e volentieri una dimora condivisa.

E con la Fiera occupata dal Cosmoprof, la Virtus è costretta per una notte a tornare all’origine, in quel Madison dove comunque si respira aria di casa. L’occasione è di quelle importanti: quarti di finale di Eurocup, avversario l’Ulm, squadra tedesca.

Il PalaDozza in versione virtussina è pieno in ogni ordine di posto, dentro il palazzo è già piena estate: la Curva bianconera è stracolma, e parte coi cori ben prima del fischio d’inizio. Dalla Germania non arriva nessuno, così il pubblico della V Nera può occupare tutto  lo spazio a disposizione e fare da vero sesto uomo.

La presentazione è in stile NBA, cosa che non trova il gradimento del sottoscritto: meglio quando partono i cori in vero stile europeo (e italiano), che rendono l’impianto un catino infernale. Non mancano ovviamente gli ovvi sfottò ai cugini della Effe. 

Sul campo è durissima: la battaglia viene vinta solo nel finale, anche grazie all’apporto del pubblico, davvero caldo come non si vedeva da tempo. Sarà la stagione positiva, con la Virtus in piena corsa per il double, o forse semplicemente l’aria del PalaDozza, ma la tifoseria bianconera  sembra nel corso di una vera rinascita. La morale della favola poi è che Teodosic e compagni vincono, portandosi alla semifinale di Valencia.

Non c’è che dire: forse, per i colori bianconeri, converrebbe sempre giocare da queste parti…

Stefano Brunetti