Qualche settimana prima dell’avvio del campionato di calcio 2017/2018, da parte delle istituzioni e del governo calcistico viene siglato un protocollo d’intesa che prevede di migliorare la fruibilità degli stadi italiani, con l’abolizione nel giro di tre anni della famigerata tessera del tifoso, al fine di aumentare gli spettatori sugli spalti dimezzando radicalmente i vincoli ostruttivi di accesso negli impianti.
Era il lontano 2009 quando l’utilizzo e la sottoscrizione di questa carta fu reso necessario per poter partecipare alle trasferte e accedere nei settori ospiti degli stadi italiani delle serie professionistiche dalla A alla C. Da qui in poi un percorso tortuoso e tormentato da parte delle tifoserie italiane, partite unite contro questi nuovi decreti in quella manifestazione di Roma del 14 Novembre del 2009, che fu solo il preludio finale di una serie di incontri tenutosi in diverse città italiane da parte di numerosi gruppi del movimento ultras nostrano.
Eh sì, solo di “preludio finale” purtroppo si può parlare, perché di lì a poco, ogni curva o singolo gruppo ultras, di città in città e di curva in curva, in maniera individuale ha deciso di intraprendere il percorso che ha ritenuto più giusto per affrontare questa ondata repressiva. Ecco quindi che nuovamente ci si è ritrovati disgregati ad affrontare una problematica di interesse comune, tralasciando l’importanza che forse in questi casi avrebbe avuto l’unione rispetto alla disgregazione.
Ovviando a quelle che potrebbero essere le considerazioni personali su ciò che sarebbe stato più vantaggioso fare, se sottoscrivere la tessera del tifoso o meno, meglio dirottare la visione verso i nuovi scenari che possono aprirsi sul movimento ultras dopo questo nuovo protocollo d’intesa. Ecco quindi che tifoserie che si sono sempre opposte alla sottoscrizione della tessera, rinunciando ad anni ed anni di trasferte, mantenendo saldo il loro criterio di coerenza e di mentalità, si ritrovano a distanza di quasi un decennio a poter ritornare a viaggiare.
Proprio quest’ultimo è uno dei temi principali della gara di oggi, quella relativa tra Virtus Francavilla e Lecce, valevole per la prima giornata del girone C della Serie C. Per problemi legati all’agibilità e all’adeguamento del proprio stadio, la Virtus Francavilla disputerà le sue partite casalinghe, o gran parte di esse, allo stadio F. Fanuzzi di Brindisi. Da qui i motivi di ordine pubblico legati alla nota rivalità tra Brindisini e Leccesi, che ha visto l’iniziale intenzione degli organi preposti di vietare la trasferta agli ospiti, cedere addirittura il passo alla libera vendita dei tagliandi persino a coloro privi di tessera del tifoso. Se poi oltre al ritorno in trasferta per tutti gli ultras Leccesi ci aggiungiamo la non proibitiva distanza con Brindisi, ecco quindi che l’esodo dei sostenitori giallorossi era già scontato ed immaginabile. Saranno alla fine circa duemila i biglietti venduti agli ospiti divisi tra settore ospite e di tribuna.
All’esterno dello stadio e in punti diversi della città, prima della partita, la polizia ha effettuato diversi interventi e chiesto l’ausilio di un elicottero per sedare i tentativi di contatto tra gli ultras giallorossi e i brindisini. Non sono mancati momenti di tensione in cui qualcuno ha persino parlato di colpi di pistola esplosi da alcuni agenti per disperdere i locali e gli ospiti, nei pressi di una colonnina di benzina in uno dei tanti tentativi di scontro.
All’interno dello stadio finalmente si ritorna a respirare l’aria del calcio di una volta. Pubblico delle grandi occasioni con il settore ospite occupato in ogni ordine di posto, con tanti altri sostenitori leccesi sistemati in tribuna nel lato curva nord, per evitare ulteriori disordini anche durante la partita con il pubblico di casa.
Tifo giallorosso di grandi livelli, incessante per tutti i novanta minuti, con un fitta sciarpata ad accogliere l’ingresso in campo delle squadre e tante torce accese durante i novanta minuti, ma soprattutto dopo il gol. Molteplici i cori contro le forze dell’ordine, tessera del tifoso e nei confronti degli ultras brindisini, quest’ultimi accolti da bordate di fischi da parte di tutto lo stadio nonostante tra Brindisi e Francavilla, oltre a quello di provincia, non ci sia legame di alcun genere tra le due tifoserie.
Gli ultras del Villa si sistemeranno nel settore di gradinata. La loro sarà una pregevole prestazione nonostante numericamente inferiori agli Ultrà Lecce; ma resterà solo una questione legata ai numeri, non di certo alla riuscita del tifo.
All’ingresso in campo delle formazioni saranno protagonisti di una coreografia comprendente un telone riportante la scritta FRANCAVILLA circondato da cartoncini, mentre durante tutto l’arco della gara, oltre allo sventolio costante di diversi bandieroni, saranno artefici di frequenti battimani ritmati dal tamburo.
Alla fine della partita non ci saranno ulteriori episodi da segnalare, grazie anche ad un imponente servizio d’ordine predisposto lungo tutte le vie di deflusso.
Lello Onina.