Domenica 6 novembre 2022 allo stadio Degli Ulivi è andato in scena il derby tutto pugliese tra Fidelis Andria e Monopoli, valido per la dodicesima giornata del Girone C di Serie C 2022-2023. Da una parte, la squadra del tecnico ad interim Doudou che ha conquistato una sola vittoria in questo campionato, dall’altro lato invece, la formazione monopolitana guidata da Pippo Pancaro, ex terzino della Lazio di Cragnotti, che viene da due risultati utili consecutivi (un pareggio e una vittoria) e dall’eliminazione ai sedicesimi di finale di Coppa Italia con il Crotone al termine dei tempi supplementari. 

In casa Fidelis Andria il clima è abbastanza teso, anche a causa di una classifica deficitaria che è servita solo a inasprire ulteriormente il clima ostile della piazza nei confronti dell’attuale presidente Roselli, il quale proprio recentemente ha dichiarato la volontà di passare la mano. 

Le due tifoserie sono divise da un’accesa rivalità che soprattutto sul finire degli anni ’80 era sfociata in episodi di cronaca sportiva. Da allora il calcio è cambiato e certe “situazioni” sono solo un pallido ricordo. Andria e Monopoli trovano però in Salerno il loro punto di contatto, infatti entrambe le tifoserie hanno da decenni rapporti di forte amicizia con i granata. Il dato non stupisce ma anzi serve solo a smentire la tesi del “beduino”, in base alla quale l’amico del mio nemico è mio nemico; nel mondo curvaiolo, invece, le dinamiche relazionali seguono percorsi più complessi che non sempre sfociano in regole così meccaniche o rigide. 

Il degli Ulivi presenta il solito discreto colpo d’occhio, sono infatti oltre 2.200 gli spettatori, di cui circa 250 ospiti. A tal proposito si segnala che, nonostante la pessima classifica, l’Andria è nel proprio girone al settimo posto nella speciale classifica di tifosi presenti allo stadio, a conferma che spesso il tifo e il calore dei propri sostenitori non sempre è sufficiente per scalare posizioni ma consola, quantomeno, che altrettanto spesso riesce a prescindere dagli eventi del campo ed esprimere qualità migliori di quelle dei propri calciatori.  

I tifosi biancoverdi arrivano a ridosso del fischio d’inizio e si posizionano nella parte centrale del settore a loro dedicato. Come da rituale comune a molte curve d’Italia, i monopolitani fanno il loro ingresso compatti, accolti da insulti e fischi del pubblico di casa. I derby si segnalano non solo per il tifo e il colore che gli ultras sono capaci di regalare, ma anche per gli striscioni di sfottò. Nella prassi nazionale esistono stereotipi che per il mondo ultras sono dei veri e propri cavalli di battaglia e che soprattutto negli anni ’90 erano il tratto caratteristico delle frasi di scherno: se agli abitanti delle città di mare si rinfacciava di essere “pesciaioli” alle popolazioni dell’entroterra invece di essere “pecorari” o particolarmente “agresti”. Questa retorica in parte superata per preferire puntare su aspetti di prestigio sportivo (vantando il proprio blasone calcistico) o identitari (rievocando gesta eroiche dei propri antenati o tradizioni millenarie delle città), è stata rivenverdita dai Monopolitani che, in controtendenza con le mode del momento, hanno preferito ritornare ai vecchi schemi ultras e ricordare agli Andriesi le proprie origini rurali. Provocazione che ovviamente ha scatenato reazioni a tema ma soprattutto in via estemporanea, visto che i padroni di casa non hanno esposto striscioni in merito.

La partita in campo è invece terminata in pareggio, lasciando l’amaro in bocca soprattutto ai padroni di casa che, per tutto l’arco della partita, hanno provato a spingere i propri giocatori alla caccia del gol vittoria che restituisse ossigeno ad una classifica asfittica. 

Sul fronte dell’ordine pubblico, anche grazie all’imponente dispiegamento di forze dell’ordine, non si registrano episodi di cronaca.