Vince l’Arzignanochiampo il match clou della serie D girone C giocato contro la nobile decaduta Mantova. In questa domenica abbastanza grigia e accompagnata da una lieve pioggerellina, sono circa 500 gli spettatori presenti al Dal Molin.

La vallata della Concia è tradizionalmente fortemente legata al Vicenza Calcio e non ci sono gruppi ultras che seguono la società gialloblu, frutto della fusione tra l’Arzignano e il Chiampo. Nella tribuna compare solo uno striscione per i padroni di casa che recita “Sempre presenti forza ragazzi”, ma in tutto l’arco della partita non c’è poi stato nessun coro o qualcosa che faccia pensare al tifo organizzato.

Son qui di passaggio, è una partita che non avevo messo in programma di seguire, ma visto che son riuscito a ritagliarmi un paio d’orette libere e vista la vicinanza, decido volentieri di fare un salto per vedere da vicino i mantovani.

Arrivo ad Arzignano in ritardo, ma giusto in tempo per vedere le squadre entrare in campo. Decido di piazzarmi lontano, dietro una delle porte, all’inizio di una collina, con la speranza di portare a casa qualche scatto discreto. Senza accredito per entrare in campo e con lo stadio ad unico settore (tribuna divisa tra tifosi di casa ed ospiti) anche comprando il biglietto non sarei riuscito ad ottenere nemmeno una foto.

Sono circa 200 i tifosi biancorossi giunti in terra vicentina, di questi circa 80 sono ultras. Il primo coro è dedicato ai “vicini di casa” con il classico coro “odio il Veneto”, poi concentreranno il loro tifo a sostegno del Mantova, con tanta passione per questa maglia, senza far registrare mai o quasi mai pause. Peccato per loro che ciò non abbia portato punti, anzi arriva persino la beffa al 94°, quando con un eurogol di Maldonado, l’Arzignano la spunta per 2-1.

Meno colorati del solito ma comunque in forma, gli ultras del Mantova hanno confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, di non avere nulla a che fare con questa serie D, fatta perlopiù di piccole società di provincia, quasi sempre senza seguito alcuno.

Marcello Casarotti