Soggiornare a Vienna per diversi giorni mi ha permesso di godere della partita di coppa nazionale fra le due Austria viola. Da un lato il famoso Austria Wien, che detiene il primato di vittorie della coppa d’Austria, il cui avversario è l’Austria Klagenfurt, ricostruito nel 2007 dopo una situazione complicata in cui si era inabissato il calcio nella capitale della Carinzia (anche per motivi politici), ritrovatosi per la prima volta in Bundesliga dal 2021 e attualmente un po’ sorprendentemente al quarto posto della classifica. Per me questa è allo stesso tempo una buona occasione per vedere una partita “normale”, cosa che mi piace sempre fare per avere una visione realistica della scena dei tifosi, cosa che non è possibile se si assiste solo ai derby o ai big match.

Lo stadio, quasi completamente rinnovato, dà ancora un’impressione compatta e autentica. La curva di casa è completamente contrassegnata dagli striscioni di tutti i gruppi principali e nel complesso, anche o soprattutto dopo lo scioglimento del gruppo “Fanatics” qualche mese fa, vista da fuori sembra restituisce una sensazione di maggiore unità risultando anche visivamente più accattivante.

Ci sono circa 50-80 tifosi nel settore ospiti, che sono molto attivi durante tutta la partita. Tuttavia non hanno alcuna possibilità di prevalere contro il potere vocale della curva di casa pur essendo molto motivata e colorata con diverse bandiere. Confronto molto suggestivo per loro, che è sicuramente dovuto anche alla partita che si preannuncia combattuta e alla tensione che regna fino all’ultimo minuto in campo.

La curva di casa rinuncia a particolari effetti ottici o coreografici, così come sull’uso di pirotecnica di qualsiasi natura (anche in Austria i tempi si stanno lentamente facendo più difficili, ne parlerò nei prossimi giorni più dettagliatamente). La curva di casa comunque, non così ampia almeno in quanto a partecipazione nel nucleo attivo degli ultras, riesce tuttavia a motivare molto bene l’intero ambiente con i propri cori, offrendo tutto il suo potenziale vocale a sostegno della squadra, che ne premia il sacrifico raccogliendo una pur combattuta vittoria per 1 a 0, festeggiando sotto la propria curva alla fine dei novanta minuti di gioco…

In realtà sono proprio gare come quella di oggi che possono davvero mostrare la qualità e il potenziale delle singole curve, e allo stesso tempo aiutare ad apprezzare la normalità. Per quanto i derby siano emozionanti, non riflettono questa normalità…

Jürgen De Meester