Quello fra Avellino e Vicenza è inevitabilmente un incontro molto intenso in fatto di aspettative, trattandosi di una semifinale playoff di Serie C. Undici i precedenti in Campania tra le due squadre, con sette vittorie per i padroni di casa e quattro per i veneti. L’Avellino arriva da sette vittorie consecutive in casa, mentre il Vicenza è imbattuto da venti partite ufficiali.

Al di là delle questioni calcistiche, personalmente è l’opportunità ideale per osservare da vicino i tifosi dell’Avellino, già incontrati in trasferta a Giugliano, e soprattutto per godermi lo spettacolo offerto dalla tifoseria veneta per la prima volta dal vivo.

Le aspettative sono inevitabilmente molto alte anche per quanto riguarda il tifo, alimentate dalla presenza di un numeroso pubblico nonostante si tratti di una partita infrasettimanale (martedì alle 21): quasi novemila tifosi di casa affollano il Partenio – Lombardi, insieme a circa 300 sostenitori provenienti da Vicenza.

All’ingresso delle squadre in campo, lo stadio è letteralmente infuocato grazie ad entrambe le tifoserie: una coinvolgente coreografia di torce rosse abbraccia l’intera curva sud dell’Avellino, seguita da una risposta altrettanto entusiasta da parte dei veneti che animano il tifo con una torciata rossa che illumina tutto il loro spicchio. Spettacolare quanto insolito nella sua ubicazione è anche lo show pirotecnico realizzato nel settore del gruppo Insuper…Abili.

“Non vi è sosta se non sulla cima” recita lo striscione esposto nella Curva di casa, le mani si alzano verso il cielo, i bandieroni sventolano fieri e liberi nell’aria, vista quest’ultima resa finalmente possibile dopo Giugliano dove la rete posta in alto nel settore ne inficiava l’impatto scenico. Il cielo è rischiarato dalle luci dello stadio, mentre fumogeni dai colori verde, bianco e rosso compaiono qua e là nella Sud. Lo spettacolo visivo offerto complessivamente dai tifosi dell’Avellino rappresenta una performance scenica davvero di grande impatto.

Per quanto riguarda il colpo d’occhio offerto dai veneti, invece, nonostante la collocazione nella parte inferiore del settore ospiti che limita le loro possibilità, offrono comunque un’eccellente performance in termini di tifo e presenza visiva. Sventolano sciarpe, bandiere e vessilli, risultando belli da osservare nonostante le oggettive limitazioni logistiche sofferte.

Il tifo più massiccio, per ovvie ragioni di numeri, sarà quello dei tifosi di casa, che in alcuni frangenti riescono letteralmente a far tremare lo stadio con toni altissimi tra cori e battimani. Tuttavia, anche i tifosi ospiti dimostrano un’ottima continuità per l’intera durata dei novanta minuti. Non mancano, in questo frangente, i cori di vicendevole scherno da entrambe le fazioni.

Il pareggio finale del match non fa che alzare le aspettative della gara di ritorno. Al “Menti” ci si giocherà il tutto per tutto per riappropriarsi di quella Serie B che, per queste due squadre e le loro rispettive tifoserie, grandi protagoniste della massima categoria del passato, dovrebbe essere il minimo garantito. L’unico peccato è che, a posteriori, il sogno resterà ad esclusivo appannaggio dei berici, vittoriosi al ritorno e prossimi a sfidarsi in finale con la sorpresa Carrarese.

Testo di Imma Borrelli
Foto di Imma Borrelli e Pier Paolo Sacco

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