“A Berlino ci son stato con Bonetti, era un po’ triste e molto grande”. Mi trovo su un mezzo di trasporto cittadino della capitale tedesca e osservo ciò che mi circonda, quando mi ritornano in mente queste semplicissime parole cantate da Lucio Dalla. Definizione fugace della città, nella quale mi ritrovo perfettamente.

È chiaro, Berlino è una metropoli ed offre qualsiasi tipo di esperienza ai massimi livelli. C’è l’imbarazzo della scelta. Ognuno, a seconda dei propri interessi, del tempo a disposizione, della eventuale compagnia con la quale si presenta, dei propri gusti, può prepararsi un personale programma di visite.

Per i gusti miei e quelli di mio figlio ci sono pochi dubbi: un assaggio di calcio tedesco dal vivo è quello che ci vuole. D’altronde, l’atmosfera che si respira intorno agli stadi e sui gradoni degli stessi mi ha sempre aiutato a comprendere meglio lo stile di vita dei luoghi che ho visitato.

L’Hertha gioca in trasferta a Karlsruhe, l’Union ospita il Bayern Monaco e sarebbe una bellissima esperienza, ma il club mi fa sapere che di biglietti non se ne parla; vista l’esigua capienza, i pochi tagliandi saranno destinati ai soli soci che avranno partecipato e vinto una sorta di quiz/lotteria.

Quindi, ci tocca abbassare le aspettative e le categorie. D’altronde, ci siamo abituati e va benissimo così. In questi casi, spesso, il polso si tasta in modo più semplice e diretto. 

Scovo, quindi, questo derby di Regionalliga, l’equivalente della nostra serie D. Babelsberg contro Energie Cottbus. Intrigante il fatto che si tratti di un derby molto sentito. Addirittura, l’Energie è segnalata come l’acerrima rivale della tifoseria di casa. Inoltre, la classifica è buona per entrambe le compagini, il Babelsberg è sesto, l’Energie addirittura primo. Tutti elementi che ci portano a considerare questo match come “il nostro”.

Con la S-Bahn scendiamo alla stazione Babelsberg, il più grande distretto della città di Potsdam, il capoluogo del Brandeburgo. L’orario di inizio dell’incontro (ore 13) non ci permette di visitare in lungo e in largo la località, ma il tempo che abbiamo è sufficiente per apprezzare il luogo. Molto curato ed estremamente vivibile.

È nutrito il servizio d’ordine, disseminato un po’ ovunque, in attesa dei circa 1.500 da Cottbus. La situazione rimarrà assolutamente sotto controllo prima, durante e dopo la gara. 

Ci avviciniamo al Karl-Liebknecht Stadion, un grazioso salotto in mezzo alle abitazioni del villaggio e ad un bellissimo parco. Lo stadio fu costruito con quella che era la tipica impronta degli impianti della ex-DDR e ancora oggi si nota molto bene, nonostante i vari interventi che nelle ultime decadi hanno reso l’impianto più moderno e accogliente.

La tifoseria di casa o, per meglio dire, l’intera comunità del Babelsberg 1903, è dichiaratamente antifascista. Ho la sensazione che questa comunità sia una sorta di grande famiglia, trasversale nelle età, molto attiva nei giorni delle partite, ma anche durante la settimana.

Sebbene l’orario (e forse anche la temperatura di circa un grado) non faciliti il consueto massiccio consumo di birra, i presenti si adeguano senza problemi ed è molto bello notare come gli stessi si organizzino per non lasciare in terra neanche una bottiglia. Cassette della frutta o addirittura carriole posizionate intorno allo stadio vengono immediatamente rimosse, da semplici sportivi, non appena riempite di bottiglie o lattine vuote.

Entriamo, ci concediamo una visita al piccolo negozio di merchandising del club e prendiamo posto nella tribunetta da dove (tutto studiato!) potremo seguire bene sia la partita che, soprattutto, l’operato delle due tifoserie. Lo stadio è estremamente affascinante, col campo a ridosso delle gradinate. Buonissimo il colpo d’occhio. Gli spettatori totali sono oltre ottomila.

La tifoseria di casa è divisa. Una parte si posiziona dietro la porta alla nostra destra, mentre il grosso del tifo ci è di fronte, sistemato in gradinata scoperta, più vicino possibile al settore ospiti. Settore ospiti che è già pieno, colorato e rumoroso. La partita ha inizio con un ritardo di circa dodici minuti. Cerco una motivazione e non la trovo. Rimango assai stupito. 

In questi minuti di attesa, ci godiamo una prima sciarpata di entrambe le fazioni. Le squadre scendono in campo e quelli dell’Energie offrono un ottimo effetto scenico con numerosi bandieroni biancorossi. Quelli di casa srotolano tre strisce corredate da una torcia (l’unica dell’intera giornata).

Il tifo è incessante. Visto il numero di presenti in gradinata, non sono moltissimi quelli che seguono i cori degli ultras 03 (il soprannome del Babelsberg, dall’anno di fondazione, il 1903). Per questo motivo, o probabilmente anche per il vento (freddo, molto freddo!) contrario, si avvertono più nitidi e fragorosi i cori del Cottbus.

Il match è discretamente equilibrato, fino al gol del vantaggio ospite, nella parte finale del primo tempo.

Finita la prima frazione di gioco, dalle casse dello stadio parte una playlist decisamente in linea con l’ambiente che ci ospita. Altro che ci ospita, ci fa sentire improvvisamente a casa, perché si parte con Raffaella Carrà e la sua “A far l’amore comincia tu”, sparata a tutto volume e si passa poi agli Swiss & Die Andern e altri.

Si riparte e non c’è più storia sul campo. L’Energie Cottbus legittima il vantaggio, dimostra la propria superiorità e, nel finale, dilaga. Il già menzionato nickname del Babelsberg, null-drei, 03, oggi sarà di cattivo presagio perché la partita terminerà proprio con questo risultato.

Nel secondo tempo saranno molti gli striscioni esposti da entrambe le curve. Alcuni esponenti della tifoseria ospite mostrano qualche pezza rubata ai rivali, probabilmente in un’occasione precedente. La curva di casa pare ignorare lo show o, quantomeno, sembra non voler raccogliere il guanto di sfida. 

I gruppi di casa non fanno mancare il proprio sostegno alla squadra, nonostante il passivo, e alla fine la invitano sotto il settore, riconoscendo comunque l’impegno profuso.

Grande festa in curva Energie. I cori vengono in buona parte coperti dagli immediati e fastidiosi rumori sparati dalle casse dello stadio. Evidentemente una odiosa abitudine che non riguarda solo i nostri stadi. Questa vittoria, comunque, a poche giornate dalla fine, consolida la vetta e legittima ancor più le speranze di promozione dell’Energie Cottbus.

Noi ci allontaniamo con calma dall’impianto, gustandoci ancora ogni particolare di questa fantastica giornata.

Sergio Lotti