I venti gelidi del nord si sono abbattuti sul nostro Paese e in questa atipica domenica di Aprile, tra le grinfie del freddo, si gioca allo stadio “Gavini” lo scontro al vertice nella Prima Categoria laziale tra Rocca di Papa e Castelverde. I 778 metri sul livello del mare con cui la cittadina castellana si staglia proprio a bordo della caldera del Vulcano Laziale – quella che ospita il Lago Albano e quello di Nemi – non aiutano certo a ignorare le folate di vento, malgrado il bel sole che invano tenta di scaldare la mattinata. I Canarini guidano la classifica con due punti di vantaggio sugli ospiti. All’andata, dopo una partita tirata e molto accesa tra gli interpreti delle due squadre finì 1 a 0 per la gialla, con alcune “scaramucce” che si registrarono nell’impianto della squadra romana, proveniente da una popolosa zona periferica dell’area Est.

L’aria si percepisce fin da subito essere tesa e ricca d’attesa, per tutta la settimana a Rocca di Papa si è lavorato per coinvolgere il paese e riempire lo stadio. Al mio arrivo, un’ora prima del match, i tifosi di casa iniziano già a gremire gli spalti e a preparare la coreografia annunciata da un comunicato come “una delle più belle dei Castelli Romani”. Le squadre scendono in campo per il riscaldamento e i tifosi di casa iniziano a farsi sentire con cori in favore dei propri beniamini e altri per intimorire gli ospiti. All’arrivo dei tifosi dirimpettai, per la maggior parte parenti e amici dei giocatori e componenti della società, le forze dell’ordine decidono di far passare le persone all’interno del campo per evitare possibili disagi con i rocchigiani. I giocatori del Castelverde sembrano caricati dal clima astioso durante la fase di riscaldamento, tanto che un giocatore ospite lasciando il campo, si lascia andare al commento “vinciamo facile oggi”. Sempre in attesa che il match inizi, ho il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il direttore di gara che dopo avermi chiesto per quale sito scrivessi mi dice di leggere Sport People con costanza e mi spiega come in tredici anni di attività, non gli era mai capitato di poter assistere a uno spettacolo simile sugli spalti in una Prima Categoria.

Quando le squadre entrano in campo, parte lo spettacolo sugli spalti di casa: cartoncini gialli colorano gli spalti e un telone con lo skyline della città viene calato al centro. Una coreografia semplice ma veramente bella, a cui fa seguito una buona performance di tifo. Tra le fila dei padroni di casa da notare la presenza degli amici umbri di Acquasparta e della Gioventù Rossoblù del Cecchina (frazione di Albano Laziale).

Il primo tempo inizia con due squadre che si studiano, c’è da entrambi i lati la paura di poter perdere la partita. I tifosi locali si fanno sentire, sanno bene quanto è importante portare a casa il risultato, in vista delle ultime due partite di campionato. La prima frazione di gioco termina 0 a 0 con diversi diverbi in campo ed un arbitro che, dall’alto della sua esperienza, prova a placare gli animi dei ventidue. Nella ripresa si inizia come si è finito, partita chiusa e animi tutt’altro che calmi. La squadra di casa però sblocca il match nell’ultima parte di gara e inizia ad assaporare una Promozione sempre più vicina, visto che ai Canarini basterà un punto nelle ultime due gare per laurearsi campioni. Il sogno è ormai ad un passo.

Marco Meloni